Tira più una sardina o Stefano Bonaccini? Da giorni il governatore dem esulta su Twitter, in qualche modo cerca di ingraziarsi la piazza, ma non è detto che tutti quei pesciolini si trasformeranno in voti per il Pd. Intanto quello che doveva essere lo scontro tra Bonaccini e la Borgonzoni si sta trasformando (mediaticamente) in quello tra Salvini e le 6mila sardine. Potremmo sbagliarci, ma non è detto che per il Pd sia un vantaggio: stando ai sondaggi, se il dibattito si concentra sulle figure dei due candidati, Bonaccini risulta in vantaggio; se invece si sposta su coalizioni e voto nazionale, il centrodestra (col boom leghista) è davanti.
Da un iniziale "meno ne parliamo, meglio è", la comunicazione leghista ha deciso di puntare sul confronto frontale con le sardine. Tanto che Salvini si dice pronto ad andare "in piazza con loro", magari quando si ritroveranno a Rimini domenica prossima. "Queste sono piazze 'contro' - dice l'ex ministro - io, invece, vengo a Rimini 'per'. Vado a Firenze 'per', sono stato a Modena 'per'. Le piazze 'contro' sono rispettabili e quindi sono curioso di sapere qual è la proposta".
Nella Lega circola il sospetto che le sardine, più che di pesce, odorino di Pd (Salvini dixit). "In realtà - dicevano al Corriere della Sera fonti leghiste - l'iniziativa è assai meno apartitica di come la si vuole presentare, nasce dall'ispirazione di un assessore comunale". Qualche indizio su una possibile "politicizzazione" di piazza è cominciata a trapelare. In principio fu Mattia Santori, ideatore in una notte insonne delle sardine bolognesi. Il giovane "lavora come ricercatore" nella "società di ricerca" fondata da Alberto Clò e Romano Prodi. Lui in tv si è difeso, affermando di "non conoscere" l’ex premier. Ed è facile che sia davvero così. "Abbiamo chiesto a tutti da subito di slegare questo evento da ogni bandiera politica - spiegava al Carlino - C’erano tre condizioni: nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito. Non siamo politici".
Diverso il discorso per i colleghi di "scatoletta" di Modena. I due promotori, Samar Zaoui e Jamal Hussein, infatti, qualche legame con la sinistra emiliana ce l'hanno davvero. Lei, studentessa di Filosofia, scendeva in piazza qualche mese fa contro Salvini e posava sotto lo striscione di La Sinistra Emilia-Romagna. Per non farsi mancare nulla, sui social pubblicava la foto del leader della Lega a testa in giù e ne invocava la morte per mano di un "giustiziere" (post "ironico", dice lei ora). Ma l’inciampo non ha rovinato la festa. Jamal invece, come rivela oggi in esclusiva ilGiornale.it, tra i democratici ha militato in prima persona: nel 2018 è volato a Strasburgo insieme ai vertici dei Giovani Democratici modenesi (costola giovanile del Pd) e alle scorse elezioni in Ateneo era stato indicato da Gd come "loro" candidato nelle liste dell’Udu, il sindacato di sinistra degli universitari che a Modena vanta una collaborazione "che si protrae da anni" con i giovani dem. In fondo gli stessi vertici di Gd si sono mobilitati in massa per presenziare in piazza, sebbene si siano adeguati all’assenza di bandiere o simboli di partito.
La sensazione che si ha osservando il movimento delle sardine è che al primo sussulto (effettivamente) spontaneo ne seguiranno altri con un bollino un po' più politico. Non è un caso, forse, se Mattia, Andrea, Roberto e Giulia hanno deciso di "registrare il marchio e depositare il dominio per evitare che altri se ne approfittino a nostra insaputa". Il prossimo appuntamento dovrebbe essere Firenze, poi Parma, forse Reggio Emilia. E a Sorrento sono nati i Fravagli, i "figli delle sardine bolognesi". "Altre città ci hanno chiesto una mano - spiegava Santori al Carlino - Faremo da coordinatori, da ‘ponti’.
Non di più, perché non abbiamo il tempo". Intanto i vertici del Partito Democratico fanno a gara per sostenere i pesciolini di tutta Italia. La domanda è: riusciranno i 4 leader delle sardine originali a non farsi scippare l'dea?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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