Il reddito di cittadinanza non è stato fatto fuori dalla manovra, ma comunque ha subito una serie di miglioramenti e modifiche rispetto all'impianto originale. Si sono così irrigiditi i paletti della misura grillina, partorendo una stretta contro i furbetti che provano a intascare il sussidio dello Stato senza averne diritto. Ed è proprio sui beneficiari illegali che si concentra l'ultima mossa di Matteo Salvini, che ha presentato un'interrogazione al ministro Andrea Orlando.
La mossa di Salvini
Il segretario della Lega chiede al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di quantificare dal punto di vista numerico "i cittadini stranieri che attualmente percepiscono il reddito di cittadinanza e il numero di quelli che percepiscono, o che hanno percepito negli ultimi anni, il beneficio pur non avendone diritto". Non solo: il numero uno del Carroccio domanda anche quali iniziative di propria competenza il ministro intenda adottare "al fine di assicurare che i controlli previsti dalla legge siano svolti prima dell’erogazione del beneficio e in modo rigoroso".
Nello specifico si fa riferimento all'ordine della sussistenza dei requisiti di cittadinanza e residenza. Infine Salvini vuol sapere dal ministro Olrando se intende effettivamente valutare la possibilità di "introdurre sanzioni incisive per gli stranieri che percepiscono il reddito di cittadinanza senza averne diritto".
L'accordo sui navigator
Nei giorni scorsi è stato trovato l'accordo che ha portato al via libera alla proroga di 4 mesi per i navigator, che però resteranno in capo all'Anpal e dunque le Regioni non saranno coinvolte. La prima versione dell'emendamento al decreto messo a punto dai relatori prevedeva che fossero le Regioni a poter subentrare all'Agenzia per un massimo di 6 mesi. Alla fine si è optato per un emendamento al decreto legge Recovery e non più per un emendamento alla manovra di Bilancio come era stato detto all'inizio.
Il rapporto Censis
Stando al Terzo Rapporto Censis-Tendercapital ("Inclusione ed esclusione sociale: cosa ci lascerà la pandemia"), per il 92,8% degli italiani la povertà si combatte in primo luogo creando lavoro e non moltiplicando i sussidi. Non a caso il reddito di cittadinanza ha subito una sonora bocciatura: il 47,6% ritiene che la misura targata Movimento 5 Stelle spinga le persone a non lavorare, a cui si aggiunge il 9,4% di chi sostiene che costi troppo al bilancio pubblico. Il restante 37,9% lo reputa un supporto economico alle persone in difficoltà.
I numeri sul reddito 5S
Dagli ultimissimi dati dell'Inps emerge che nel periodo gennaio-novembre 2021 i nuclei percettori di reddito di cittadinanza sono stati quasi 1,57 milioni, mentre i beneficiari di pensione di cittadinanza sono stati più di 166mila.
Un totale di quasi 1,74 milioni di nuclei e oltre 3,89 milioni di persone coinvolte, per un importo medio di circa 546 euro. Nei primi 11 mesi del 2021 le revoche hanno riguardato oltre 103mila nuclei e le decadenze sono state più di 278mila.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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