
Tra i volontari che nell'ultimo mese e mezzo hanno donato il loro sangue nei centri trasfusionali di Roma e del Lazio, ce ne sono 5 o 6 che non sanno che il loro gesto ha aiutato Papa Bergoglio a superare una serie di gravi crisi respiratorie. Quel loro sangue, prelevato in un giorno qualunque e destinato a un paziente sconosciuto, è stato trasfuso d'urgenza direttamente nelle vene del Sommo Pontefice, ed è servito a farlo respirare meglio diminuendo il suo affanno.
La donazione di sangue è un atto lodevole, altruista, volontario e a titolo gratuito, ed anche se in Italia il fabbisogno è in continua crescita per l'aumento dell'età della popolazione, c'è un meritevole esercito di donatori di sangue, tutti soggetti anonimi, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, di entrambi i sessi, che si recano regolarmente ogni tre/quattro mesi nei vari centri trasfusionali del Paese per privarsi di una parte vitale e indispensabile del proprio organismo, per regalarla.
La maggioranza dei donatori, dona il sangue intero, con un prelievo da una vena del braccio, un procedimento della durata di 15/20 minuti, che sottrae loro circa 450 ml di sangue. Questo viene raccolto in apposite sacche, identificato ed utilizzato per le trasfusioni d'urgenza nei reparti di degenza o nelle sale operatorie, oppure, più frequentemente, viene usato per la produzione e separazione di emo componenti, quali i concentrati di plasma, proteine, piastrine e globuli rossi, i derivati più richiesti ed essenziali per contrastare e curare varie e gravi patologie.
Le sacche di sangue, una volta registrate e identificate con il nome del donatore, con il gruppo sanguigno, il fattore Rh, i sottogruppi e i fenotipi, vengono ancora sottoposte a rigidi controlli sistematici, per escludere patologie trasmissibili per via ematica, per poi essere inviate ai centri trasfusionali di riferimento, dove, dopo ulteriori accertamenti chimici, vengono conservate in emoteche e utilizzate su richiesta dei vari reparti ospedalieri.
Tra il popolo dei donatori però, si distingue una minoranza ancora più generosa e coraggiosa che versa il plasma, i globuli rossi o le piastrine, secondo emergenze improvvise ed urgenti, e tale procedura, oltre a richiedere tempi più lunghi, viene attuata con una tecnica chiamata «plasmaferesi», che consiste nella separazione della parte corpuscolata del sangue da quella liquida direttamente durante il prelievo, che viene attuato indirizzando il sangue prelevato da un braccio del paziente, tramite ago e deflussore (un tubicino simile a quello delle flebo), collegato ad un macchinario speciale, posizionato vicino al letto, dotato di una centrifuga per separare la parte liquida, ovvero il plasma, dai i globuli rossi, bianchi, piastrine e altre cellule del sangue, il quale viene poi a sua volta re-infuso, con un altro tubicino e ago, nell'altro braccio del donatore.
La plasmaferesi è certamente una procedura più impegnativa per il donatore, per la tecnica e per i tempi, poiché la raccolta del plasma ha la durata di circa 50 minuti, mentre quella per le piastrine può impiegare anche più di un'ora e mezza, un tempo in cui il paziente, restando sdraiato a letto con le braccia aperte a croce, vede uscire il suo sangue dal braccio sinistro, seguendo il suo iter mentre scorre fino all'interno del macchinario separatore, per poi vederlo tornare con un secondo tubicino nel suo braccio destro. Durante la plasmaferesi al donatore, che viene assistito e idratato per compensare la perdita, vengono prelevati circa 600/700ml di plasma, ed il tempo di donazione dipende dal flusso di sangue del singolo. Tanto più veloce è il flusso, tanto meno durerà la sua donazione, e viceversa. Il recupero del volume plasmatico totale nel donatore richiede poche ore, mentre per recuperare i globuli bianchi donati, essi vengono riformati dall'organismo e dal midollo osseo in un tempo variabile tra le 24 e le 48 ore, le piastrine in 7 giorni, mentre per i globuli rossi il ripristino a valori normali richiede circa tre settimane.
Ogni giorno nel nostro Paese il sangue che quotidianamente si impiega per la cura dei pazienti proviene dalla donazione volontaria e gratuita di migliaia di persone spinte da una solidarietà lodevole ed ammirevole, ed in Italia tali donazioni salvano la vita di circa 630mila persone all'anno, in media una al minuto, equivalente a circa 2,4 milioni di unità di sangue trasfuse in un anno: un dato impressionante che fa comprendere come le trasfusioni siano indispensabili per il trattamento di moltissime patologie e per la sopravvivenza di moltissimi malati. Il sangue infatti è insostituibile, non è replicabile artificialmente e non esiste nessun'altra alternativa terapeutica altrettanto valida per mantenere la vita.
Donare il sangue inoltre, consente al donatore di attivare il metabolismo, di ridurre i parametri di stress ossidativo, di aumentare il flusso di sangue arterioso e ossigenato, di stimolare il midollo a produrre nuove cellule giovani, riducendo il rischio di cardiopatie e colesterolemie, e da ogni sacca di sangue intero donata possono essere prodotte fino a tre ulteriori sacche, mediante separazione degli emo componenti concentrati, ovvero plasma, globuli rossi e piastrine, che possono essere utili a salvare tre vite in pericolo, in urgenza ed emergenza.
Proprio quello che è accaduto in questi giorni, tra le migliaia di malati che quotidianamente ne usufruiscono, anche al nostro Pontefice, il quale sarà sicuramente rimasto colpito e commosso per aver ricevuto quel sangue fresco e salutare.
Bergoglio, durante la trasfusione, si sarà ricordato di quando, proprio pochi mesi fa, in occasione di un'udienza generale del mercoledì mattina, accolse una foltissima delegazione della associazione Avis (associazione volontaria italiani del sangue), nella Sala Nervi del Vaticano a Roma, per ringraziarla del loro impegno e lodando, nel suo discorso, quel «gesto semplice che contribuisce a salvare vite umane».Quel gesto semplice che in questi giorni è servito proprio a lui.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.