Professor Guido Rasi, microbiologo, ex numero uno di Ema nonché consigliere del commissario Figliuolo, ancora una proroga di tre mesi dello stato di emergenza. A cosa serve?
«Mantenere la struttura attuale alla massima efficienza serve ad essere pronti a rispondere velocemente a qualsiasi scenario».
I contagi crescono e aumentano anche i morti.
«Siamo in un equilibrio precario. La curva epidemica è in salita, anche se fortunatamente in maniera lineare. E' quindi necessario mantenere un ritmo molto alto sulla terza dose ed essere pronti a gestire la variante Omicron».
La preoccupa questa veloce diffusione nella Ue?
«Sappiamo ancora troppo poco di Omicron per prendere decisioni ma dobbiamo comunque poter intervenire in velocità. In Inghilterra si dice che ci saranno un milione di infetti al giorno».
Potrebbe succedere anche in Italia?
«Su Omicron abbiamo solo i dati iniziali. Ma serve chiarire qual è il reale impatto clinico della variante e la reale resistenza all'immunità dei vaccini. Per ora non c'è il dato definitivo, quindi bisogna essere pronti a qualsiasi ipotesi. Però le stime offrono qualche elemento di ottimismo».
Cioè Omicron potrebbe essere una variante più buona?
«La mortalità in Sud africa, non sembrerebbe aumentata proporzionalmente all'aumento delle infezioni».
I decessi arrivano sempre più tardi, però.
«In effetti ieri i 120 decessi di ieri in Italia sono il frutto delle infezioni di tre settimane fa. E anche con Omicron, se aumenta vorticosamente il numero degli infetti, aumenterà anche il numero dei ricoverati. E se la mortalità rimane uguale, ma gli infetti diventano 10 volte di più, alla fine avremo un numero di morti dieci volte più alto».
Come possiamo difenderci da Omicron?
«Se questa variante si rivelerà, come sembra, più infettante e con un'aumentata resistenza al vaccino, dobbiamo intensificare l'uso delle armi che abbiamo: il vaccino, il distanziamento, le mascherine. Anche perché se una variante sfugge in parte al vaccino è verosimile che sfugga in parte anche alla copertura degli anticorpi monoclonali. Quindi bisogna avere uno stato immunitario super efficiente: terza dose per tutti e rispettare le misure non farmacologiche».
Però gli ospedali sono pieni di no vax.
«Secondo l'Iss muoiono sedici no vax per ogni vaccinato con tre dosi. Per fortuna da qualche giorno si contano 20-30 mila prime dosi».
Ma ci sono ancora milioni di persone non vaccinate.
«Il trend delle prime dosi non deve fermarsi. Se dovesse succedere, bisogna prevedere altri obblighi. Penso ad altre categorie che dovrebbero essere vaccinate. Per esempio, il personale del trasporto deve controllare gli altri senza essere immunizzato. E' un paradosso».
Cosa ne pensa delle mascherine all'aperto?
«Dove c'è folla sicuramente sì, con la variante Omicron sarà ancora più necessaria».
Che Natale ci aspetta?
«Era previsto un picco di 30 mila casi. Ma era una previsione che non teneva conto del numero delle terze dosi fatte e di Omicron che potrebbe sparigliare le carte. Però, siccome i richiami vanno bene potrebbe essere una previsione ancora realistica sia pure per motivi differenti».
Possiamo fare feste in famiglia?
«Certamente, ma il parente no vax bisogna invitarlo a fare prima il tampone».
In primavera parleremo ancora di emergenza?
«Impossibile da prevedere. Ma escludo una proroga dello stato di emergenza oltre marzo. Bisogna organizzarsi affinché la situazione pandemica possa essere gestita da strutture ordinarie».
Ci sarà molta adesione per la vaccinazione dei bimbi?
«Sono sicuro che andrà bene. A Roma, 20mila prenotazioni in due ore sono un segnale. Si è capito che la priorità è proteggere la salute dei più piccoli e la loro socialità. Per piegare la curva epidemica si devono vaccinare gli adulti».
Che messaggio vuol lanciare agli indecisi?
«Non abbiate riserve ad esternare tutti i dubbi, ma fate attenzione a chi usa
numeri con grandi disinvoltura magari affidandosi agli aneddoti dell'amico. E poi guardate cosa sta succedendo negli ospedali: il virus colpisce con molta più facilità le persone non protette dal vaccino. Quindi, vaccinatevi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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