Nate per opporsi alla narrazione salviniana, le sardine corrono il clamoroso rischio di contribuire al successo della Lega, di Lucia Borgonzoni e del centrodestra in Emilia-Romagna. È il cortocircuito, l'autogol che Mattia Sanrtori & Co. si sognano di notte come il peggior incubo e che forse è (già) realtà.
Insomma, il movimento ittico di protesta, nato in Piazza Maggiore a Bologna per contrastare la campagna elettorale del Carroccio alle Regionali, potrebbe aver paradossalmente fatto il gioco di Matteo Salvini e della "sua" candidata – sostenuta anche da Fratelli d'Italia e Forza Italia – impegnata nella corsa alla presidenza della regione "rossa" per eccellenza, fortino non più inespugnabile della sinistra italiana.
I pesciolini potrebbero infatti rivelarsi molto meno dannosi per il segretario leghista di quanto non si pensi. E, anzi, potrebbero addirittura avergli dato una grossa mano.
A spiegare come le sardine avrebbero ricoperto un ruolo paradossalmente positivo per il consenso alla Lega, al suo segretario, e alla coalizione di centrodestra, ci ha pensato Giovanni Orsina, con un approfondimento sulle colonne de La Stampa.
La penna del quotidiano di Torino scrive che Mattia Santori e i suoi sodali potrebbero aver aiutato Salvini per quattro ragioni. Quali? Eccole: "Perché ne hanno confermato la centralità nello spazio pubblico, e chi sta al centro parte sempre in vantaggio. Perché con l'andar del tempo paiono essersi rinchiuse sempre di più nei tradizionali spazi simbolici e culturali della sinistra, e c'è da chiedersi quanto il loro messaggio sia riuscito a superare i confini dell'elettorato progressista più convinto e mobilitato".
Queste le prime due. A seguire, il giornalista aggiunge gli altri due aspetti decisivi: "Perché alla sinistra hanno sì dato entusiasmo, ma di certo non contenuti originali, confermando quanto sia difficile da quella parte il rinnovamento. Perché chiudendosi nei tradizionali spazi simbolici e culturali della sinistra, e riproducendone i contenuti, potrebbero aver ulteriormente irritato e respinto quella parte dell'elettorato, maggioritaria ormai anche in Emilia Romagna, che non si riconosce nei discorsi progressisti, o non ci si riconosce più".
Bene, se da un lato a tradizione emiliano-romagnola porterebbe il presidente dem uscente Stefano
Bonaccini verso la riconferma, dall'altro la sua appartenenza al Partito Democratico – e, appunto, il sostegno delle sardine – potrebbe giocargli un brutto scherzo. E mandare sott'olio o nel friggitore le sardine di tutta Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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