Sbarchi a raffica a Lampedusa, naufragio davanti alla Tunisia, tetto dei 21mila migranti superato con gli arrivi da gennaio e l'ammiraglia di «Medici senza frontiere» fermata dalla Guardia costiera per carenze sulla sicurezza.
A Lampedusa sono arrivati 242 migranti in 8 approdi, fino a metà pomeriggio di ieri. Gli sbarchi si sono susseguiti con una maggioranza di tunisini, egiziani e palestinesi. Un naufragio è avvenuto al largo della Tunisia. L'imbarcazione era partita con 127 persone a bordo da Zuwara, hub dei trafficanti libici vicino al confine tunisino. Oltre 80 sudanesi, eritrei, bengalesi ed egiziani sono stati portati in salvo nel porto di Zarzis. Altri 43 sono purtroppo dispersi con poche speranze di trovarli in vita. Sulla spiaggia di Zawia, altro porto di partenza dei trafficanti in Libia, sono stati trovati i corpi di 14 migranti, compresi un bambino e una donna, portati a riva dalla corrente.
«Non si possono accettare i morti in mare, ma certamente serve che l'Europa sia ancora più presente» ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. L'obiettivo «è operare con partenariati robusti nei paesi terzi per evitare che ci siano delle condizioni economiche e sociali che poi spingono le persone a fuggire».
Grazie agli approdi di ieri a Lampedusa gli sbarchi da gennaio sono 21.096, tre volte tanto lo stesso periodo del 2020 e 7 e mezzo rispetto al 2019. A giugno si è toccato il record mensile di quest'anno con 5.840 arrivi e le stime per luglio e agosto sono pessime. Un altro segnale d'allarme è rappresentato dai 500 arrivi, solo in giugno, dalla rotta del Mediterraneo orientale. La modalità fa pensare ad una sola rete di trafficanti che organizza i viaggi.
Fra gli sbarchi recenti anche i 410 migranti recuperati davanti alla Libia dalla nave Geo Barents di Medici senza frontiere approdata ad Augusta. La Guardia costiera, dopo un'ispezione durata 14 ore, «ha evidenziato diverse irregolarità di natura tecnica, tali da compromettere non solo la sicurezza degli equipaggi ma anche delle stesse persone che sono state e che potrebbero, in futuro, essere recuperate a bordo». La nota prosegue rivelando «che i mezzi di salvataggio (zattere, cinture di salvataggio) sono sufficienti per un numero massimo di 83 persone a fronte delle 410 sbarcate nel porto di Augusta». In totale sono state riscontrate «22 carenze di cui 10 che, per la loro gravità, hanno determinato il fermo» amministrativo dell'ammiraglia con bandiera norvegese. Msf protesta: «È la 13ima volta che le autorità italiane bloccano una nave umanitaria negli ultimi 3 anni». Le Ong si sentono, come sempre, al di sopra delle norme. L'impennata si registra da maggio 2020 a oggi con 10 ispezioni e 9 fermi amministrativi di navi delle Ong (4 dall'inizio dell'anno).
A dare man forte ai talebani dell'accoglienza ci pensa Oxfam, grande Ong internazionale svergognata da scandali sessuali. In una nota sottolinea che il nuovo decreto missioni prevede un aumento di mezzo milione di euro nel 2021 per l'appoggio alla Guardia costiera libica.
Oxfam chiede «ai partiti di maggioranza di interrompere immediatamente gli stanziamenti» con il voto parlamentare previsto a luglio. I libici hanno fermato dall'inizio dell'anno 13mila migranti, che altrimenti sarebbero arrivati tutti da noi, anche con l'aiuto delle Ong.
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