Lo avevano soprannominato «il corvo» perché da lui era partita la fuga di documenti riservati che tra il 2011 e il 2012 aveva travolto il Vaticano. È morto ieri mattina al pronto soccorso dell'ospedale Gemelli di Roma, dopo una lunga malattia, Paolo Gabriele, l'ex assistente di camera di Papa Benedetto XVI che rubando le carte dalla scrivania di Ratzinger aveva innescato il primo scandalo «Vatileaks», come lo aveva ribattezzato l'allora direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi. Gabriele, che lascia una moglie e tre figli, era stato arrestato dalla Gendarmeria Vaticana nel maggio del 2012 dopo che gli uomini della «polizia del Papa», avevano trovato nella sua abitazione in Vaticano fotocopie di oltre mille documenti riservati della Santa Sede che aveva sottratto al Papa e che aveva consegnato a Gianluigi Nuzzi per il libro «Sua Santità». Nel suo appartamento c'era anche una pepita d'oro, un assegno da 100mila euro intestato a Benedetto XVI e una versione dell'Eneide del 1581. Dopo il processo in Vaticano, nell'ottobre 2012, Gabriele fu condannato a tre anni di reclusione, ridotti a un anno e sei mesi.
Qualche giorno prima di Natale, poi, l'ex maggiordomo ricevette la grazia dal Papa: fu lo stesso Benedetto XVI a recarsi nella cella dove era recluso per manifestargli il suo perdono. Un gesto che a tanti ricordò quello compiuto da Giovanni Paolo II nel dicembre del 1983 che visitò nel carcere di Rebibbia a Roma il suo attentatore, Ali Agca. «Non mi sento un ladro», si era sempre difeso Paolo Gabriele davanti ai magistrati, «è vero che ho tradito la fiducia del Santo Padre ma la cosa che sento forte dentro di me è la convinzione di aver agito per amore viscerale per la Chiesa di Cristo e per il suo capo visibile». Dopo la scarcerazione Gabriele aveva dovuto lasciare l'appartamento in Vaticano ma per far sì che potesse mantenere la famiglia, la Santa Sede gli aveva garantito un lavoro, in una cooperativa collegata al Bambino Gesù di Roma.
Padre Lombardi ha ricordato «volentieri» e «con affetto» nella preghiera l'ex maggiordomo scomparso: racconta all'Adnkronos di aver saputo solo di recente della malattia da cui era affetto l'ex assistente di camera di Ratzinger.
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