"Scendi dal balconcino". La "nemica" della Raggi in campo per Gualtieri

La Lombardi accusa la Raggi di non prendere posizione nella delicata battaglia politica a sindaco di Roma. "Scendi dal balconcino e vieni in mezzo a noi"

"Scendi dal balconcino". La "nemica" della Raggi in campo per Gualtieri

Il siluro arriva dall'assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio e consigliere regionale del M5S, Roberta Lombardi. E punta dritto a Virginia Raggi, esclusa da ogni possibilità di riconferma sin dal primo turno delle amministrative. Tra le due non è mai scorso buon sangue e ora che nel Movimento 5 Stelle tira una brutta aria i vecchi dissapori tornano a galla. Così, oltre a sostenere apertamente la candidatura del piddì Roberto Gualtieri, la Lombardi coglie l'occasione, a una settimana dal ballottaggio, di attaccare l'ex sindaco. "Scendi dal balconcino e vieni in mezzo a noi per parlare ai cittadini...", le dice prima di andare a Guidonia alla presentazione della nuova giunta giallorossa dove accanto ai grillini siederanno anche due assessori dem.

La lettera al M5S

In una lettera aperta al Movimento 5 Stelle, scritta dalla stessa Lombardi e pubblicata dalla Stampa, l'assessora sottolinea il responso delle amministrative: "i cittadini non ci hanno riconfermato la stessa fiducia. Dobbiamo prenderne atto ma abbiamo anche il dovere di continuare a lavorare bene per questa città e per il Paese", specificando come, per vincere le varie sfide che attendono la Capitale (Expo 2030) ci sia bisogno di un "progetto valido ma anche di un interlocutore degno". La funzione di questa frase è duplice: da un lato, il riferimento (che poi sarà ben esplicitato) a favore di Roberto Gualtieri quale sindaco di Roma ma anche l'attacco a Virgina Raggi, più vicina a Michetti ma rea, comunque, di non aver dato indicazioni precise ai cittadini romani come ci siamo da poco occupati sul Giornale.it. "Confermo assolutamente che non darò indicazioni di voto" in vista del ballottaggio, "le persone non sono mandrie da portare al pascolo e ognuno si farà la sua idea", aveva dichiarato la Raggi.

L'attacco alla Raggi

In un passaggio della lettera le fasi "salienti". "Alla sindaca uscente, Virginia Raggi, propongo quindi di scendere dal balconcino e venire in mezzo a noi per continuare a parlare ai cittadini di Roma, soprattutto a quelli che non ci hanno votato, del progetto 5 Stelle e di quel laboratorio di convergenza con le forze progressiste su temi concreti già sperimentato, laddove possibile, e rivelatosi finora vincente". Insomma, un'accusa per nulla velata sul "mutismo" della Raggi che era andata comunque a colloquio con Enrico Michetti per discutere sul futuro di Roma.

La posizione della Lombardi, come anticipato, è molto chiara: avanti con Gualtieri, no a Michetti, e lo dice chiaramente all'interno della lettera aperta. "Un interlocutore che non può essere di certo Michetti, rimasto prigioniero del claim elettorale 'Michetti chi?' senza essere riuscito a porre all'attenzione pubblica nessun reale contenuto programmatico. Maggiori invece le probabilità di trovare una convergenza con Gualtieri, già ministro in un Governo sostenuto anche dal M5S e proveniente da una forza progressista con la quale già stiamo portando avanti, a più livelli, diversi esempi concreti di governo". La stessa assessora, però, parafrasando l'affermazione della Raggi sui cittadini che "non sono delle mandrie al pascolo", auspica comunque che sia possibile dare vita ad un progetto comune dove ci siano azioni e nomi precisi per garantire ai cittadini romani la "totale trasparenza sul programma e la squadra che dovrà realizzarlo e chiedendo su questo agli elettori di esprimersi". Insomma, perché la Raggi, sindaco uscente, non ha preso neanche un minimo di posizione?

Il "boomerang" 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle vive il momento con meno consensi della sua giovane vita politica: il caso emblematico è rappresentato proprio da Roma dove, come affermato dalla Lombardi, "la nostra proposta autoreferenziale si sia rivelata un boomerang controproducente in termini di consensi e partecipazione, restituendoci di fatto un Movimento 5 Stelle dimezzato e un forte astensionismo, nonostante i 5 anni di governo appena trascorsi".

L'assessora passa in rassegna alcune azioni operate sulla capitale, come l'evitato fallimento dell'Atac (il trasporto pubblico locale) e la tutela dell'edilizia agevolata. Però, "tutto questo non è stato sufficiente", conclude.

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