Schiaffi nel centro accoglienza. Rimosso il poliziotto-sceriffo

Nel video l'agente è con due tunisini che avevano tentato la fuga. Il questore: "Una persona che non ci rende onore"

Schiaffi nel centro accoglienza. Rimosso il poliziotto-sceriffo

Ha preso a schiaffi un migrante per punirlo di essere fuggito dal centro di accoglienza di Favara e ha costretto un altro a imitarlo per dar loro una lezione.

Ma quel comportamento è costato caro a un agente della questura di Agrigento, che con una punta di nonnismo nei giorni scorsi ha umiliato i due immigranti. Ieri, infatti, è stato identificato e rimosso dal suo incarico. Non presterà più servizio nel Centro di contrada Ciavolotta, dove si sono svolti i fatti, mostrati in un video girato di nascosto da un ospite della struttura, con il telefonino. Le immagini, diventate virali, hanno fatto scattare l'inchiesta del pubblico ministero Cecilia Baravelli che, ipotizzando il reato di abuso dei mezzi di correzione, ha chiesto e ottenuto dal gip Alessandra Vella un incidente probatorio per acquisire la testimonianza di 5 tunisini, presenti al fattaccio. Verranno ascoltati mercoledì dallo stesso gip, dal pm e dal difensore del poliziotto indagato, l'avvocato Daniela Posante.

Il questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, invece ha già trasmesso gli atti alla procura e avviato un procedimento disciplinare a carico del poliziotto.

L'episodio risale ai primi di giugno. I due migranti, di cui uno minorenne, giunti in Sicilia, erano stati posti in quarantena con gli altri come misura anti-contagio, ma avevano provato a fuggire. Fermati poco dopo erano stati riportati indietro. Nell'imbarazzante filmato si vede l'ispettore dai capelli grigi che agisce indisturbato nel Centro di contrada Ciavolotta, davanti agli occhi di quattro colleghi, che restano a guardare senza intervenite. L'uomo urla ai due stranieri di schiaffeggiarsi, mostrando loro come si fa con due potenti sberle. «Tu qui sei l'ospite e devi rispettare la legge, adesso devi dare uno schiaffo a lui. Così glielo devi dare. Fai l'uomo!», urla con fare da sceriffo a uno dei due, che non capisce o finge di non capire. Ma un altro migrante traduce, incalzato dal poliziotto. A quel punto il tunisino non ha scuse: costretto rifila un ceffone al connazionale. La «lezione» per l'agente che non finisce qui. Alcuni testimoni hanno raccontato - ma nel video non si vede - che il poliziotto a quel punto costringe entrambi i fuggitivi a inginocchiarsi e prendersi a ceffoni, fino a quando il più giovane si mette a piangere.

Il filmato, scoperto dalla Adnkronos, è finito nelle mani di una sociologa da anni impegnata sul fronte dell'emigrazione, Giorgia Butera, presidente della Mete onlus che nei giorni scorsi ha sporto denuncia in questura ad Agrigento. Dura la reazione del questore Rosa Maria Iraci. «Stiamo adottando rigorosi provvedimenti disciplinari - ha detto -. È una persona di cui ci vergogniamo e che non ci rende onore. Intanto, l'ispettore è stato rimosso.

Forzatamente a riposo, ma lontano dai migranti. L'iter disciplinare ha i suoi tempi, ma noi non ci giriamo dall'altra parte». Anche il console tunisino Jalel Ben Belgacem, a stretto contatto con la questura, segue la vicenda.

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