Gli sciacalli della pioggia incolpano subito il governo

Dalla Schlein ai Verdi, l'opposizione cavalca persino i temporali e accusa l'esecutivo di "negazionismo"

Gli sciacalli della pioggia incolpano subito il governo
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Solo pochi mesi fa l'emergenza era la mancanza di pioggia. Tuttavia anche per la siccità che ha colpito l'Italia in primavera la colpa era del governo che «non si muove e lascia seccare fiumi e laghi» disse il leader M5s Giuseppe Conte, mentre per il verde Bonelli ancora peggio, «le politiche ambientali dell'attuale governo italiano sono le prime responsabili della situazione drammatica che ci aspetta da qui a qualche mese quando sarà necessario razionare l'acqua». La previsione di razionare l'acqua si è rivelata inesatta, anzi il problema è diventato l'opposto, la troppa acqua, prima in Romagna, ora sotto forma di tempeste al nord. Ma quel che resta invariato, dalla siccità alle piogge torrenziali, è che è ancora e sempre colpa del governo (mentre per l'alluvione in Emilia Romagna non era colpa della Regione amministrata dal Pd). «Abbiamo visto in queste ore eventi climatici estremi che stanno sconvolgendo l'Italia divisa in due tra incendi e nubifragi. Abbiamo urgenza di affrontare emergenza climatica, ci sono stati anche dei morti in diversi punti del Paese. Non capiamo cosa stia aspettando il governo, in carica da 9 mesi, che su questo ancora non ha fatto nulla. Vorremmo che si discuta immediatamente delle misure di abbassamento delle emissioni e di mettere in condizione i territori di prevenire questi fenomeni» protesta Elly Schlein dopo le devastazioni del maltempo. Sulla stessa linea la sua vice, Chiara Gribaudo, sconvolta perchè «il Paese è spaccato in due dagli eventi climatici» mentre il governo «sembra assente». Ci troviamo di fronte ad un «vero e proprio collasso climatico, ma nessuno sta dicendo nulla», sostiene la vicepresidente Pd, che accusa oltre al governo nazionale anche quello della Sicilia, sempre di centrodestra, per i 47 gradi e disagi (black out, acqua che scarseggia) connessi alle temperature record registrati sull'isola. Ancora più indignata la consigliera municipale del Pd Francesca Zanasi, reduce da uno spostamento in moto a Milano dove ha visto «enormi alberi centenari abbattuti» dal downburst, «una follia irresponsabile, una visione meschina che porta Fdi e Lega a essere negazioniste» sul cambiamento climatico, twitta. E con un governo negazionista, arrivano i temporali, ovvio. «Negare l'evidenza sui cambiamenti climatici per meri interessi elettorali è grave ma continuare a farlo quando si ha una responsabilità di governo è imperdonabile» tuona (è il caso di dire) il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.

Eccoli, gli sciacalli della pioggia. L'accusa è infatti quella, il negazionismo climatico, per quanto il governo non l'abbia mai sostenuto, il centrodestra viene comunque considerato poco sensibile ai dogmi green e agli allarmi di Greta Thunberg. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli, dopo aver visto le grandinate, non si tiene più: «A questo punto è assolutamente inammissibile il protrarsi dell'atteggiamento propagandistico di questo governo evidentemente negazionista. E ora di dire basta alle fake news e alla serie di no rispetto alla crisi climatica». Le alluvioni e le trombe d'aria si potevano evitare, magari comprando auto elettriche, invece no, «il governo italiano è ostinatamente fermo su una politica che alimenta le cause della crisi climatica». Bonelli ce l'ha con Meloni e anche con il ministro Crosetto, «che ignora la scienza e ascolta i petrolieri». Il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Giuseppe De Cristofaro, chiude l'ombrello e accusa «la destra al governo, ma in generale le destre europee» che hanno fatto della «negazione dei cambiamenti climatici, contro la transizione energetica e il Green Deal europeo il nemico pubblico numero uno». Dalle acque riemergono anche gli ex ministri dell'Ambiente di sinistra.

Alfonso Pecoraro Scanio si augura che questi cataclismi facciano «aprire gli occhi anche a questa maggioranza di destra», mentre il grillino Sergio Costa - ministro del governo Conte, oggi vicepresidente della Camera - spera che «il governo cambi direzione per il bene di tutti». Se cambia direzione il governo, smette di piovere.

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