"Sconfessate le toghe rosse. Avanti col modello Tirana"

Il centrodestra incassa il via libera alla competenza sui trasferimenti. Ma l'opposizione rilancia: "Tutto rinviato alla Corte di giustizia Ue"

"Sconfessate le toghe rosse. Avanti col modello Tirana"
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I giudici regalano l'ultima fiammata politica del 2024. In chiusura dell'anno la Corte di Cassazione deposita la sentenza con le motivazioni sul ricorso presentato dal Viminale contro i provvedimenti dei magistrati delle sezioni Immigrazione che nei mesi scorsi hanno bloccato e annullato il trasferimento degli immigrati nei centri in Albania.

Il verdetto della Cassazione segna un punto a favore del governo in quanto stabilisce che la competenza a indicare la lista dei Paesi sicuri (nei quali gli immigrati possono essere rimpatriati) sia del ministero degli Esteri. E dunque spetterebbe all'esecutivo.

Per i meloniani si tratta di un «punto di svolta» che rilancia il progetto Albania. «Con il deposito dell'ordinanza di oggi della Cassazione sul ricorso di uno dei migranti fatti rientrare dall'Albania ci auguriamo venga messa la parola fine all'indecorosa campagna di mistificazione che la sinistra e le opposizioni, sostenuti dai loro house organ, per settimane hanno orchestrato. Si era arrivati addirittura a parlare di fine del «modello Albania», il tutto condito dall'accusa di aver dilapidato soldi pubblici. Invece, oggi la Cassazione con il deposito delle motivazioni dell'ordinanza chiarisce un principio: la politica estera, e quindi la scelta di quali siano i Paesi sicuri, spetta al Governo e non alla magistratura. Lo avevamo sostenuto subito nell'immediatezza delle decisioni dei giudici, che avevano annullato il trasferimento in Albania e adesso, alla luce di quanto scrive la Cassazione, possiamo dire che avevamo ragione e che eravamo in presenza di provvedimenti viziati da una mala-interpretazione» esulta Galeazzo Bignami, capogruppo Fdi alla Camera dei deputati. In realtà, però, la sentenza lascia aperta la porta Ue. In quanto ogni conflitto sarà chiarito solo dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea. Passaggio che dà subito fiato alla sinistra. Angelo Bonelli, leader dei Verdi, attacca: «La questione Paesi sicuri di provenienza delle persone migranti va affrontata in sede europea. Ma quello che non si considera è che la povertà aumenta nel mondo e con essa anche i profughi climatici e che fin quando non smetteremo di finanziare la guerra con 2.500 miliardi di dollari all'anno di spese per armi avremo sempre più migranti». Il Pd prende coraggio e va a ruota: «Sull'immigrazione siamo di fronte all'ennesimo insopportabile giochino della destra che trasforma la realtà e ora pure i pronunciamenti da parte della Corte di Cassazione. Siamo infatti davanti ad un rinvio alla Corte di Giustizia europea, non ad altro. Ciò detto, a prescindere dalle sentenze, il governo dovrebbe cancellare il progetto del Cpr in Albania, provvedere a ricollocare il personale in Italia dove potrebbe agire più utilmente e produrre un risparmio notevole sul piano economico» rincara Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd. Il centrodestra fa quadrato. E rivendica il risultato con la sentenza di ieri. Interviene il capogruppo dei senatori Fi Maurizio Gasparri: «La Cassazione in materia di immigrazione dà ragione al governo e dà torto a quei magistrati che fanno un uso politico della giustizia. Dice, infatti, la Corte che sono le autorità politiche che decidono quali sono i Paesi sicuri e non dei magistrati. Questa sacrosanta decisione boccia sinistre giudiziarie e politiche che boicottano le giuste politiche del governo».

Anche il fronte meloniano a Bruxelles esulta per il verdetto: «I giudici della Corte di Cassazione bocciano il tentativo di alcuni giudici in primo grado di espropriare il governo del diritto di stabilire quali siano Paesi da considerare sicuri per i rimpatri degli immigrati irregolari» ricorda Nicola Procaccini, presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo.

Infine, anche i centristi salutano con soddisfazione le motivazioni della Cassazione: «Il verdetto conferma la linea del governo: è compito dei ministeri indicare i Paesi sicuri.

Ora non alimentiamo polemiche inutili strumentalizzando la sentenza, perché contrastare il traffico di esseri umani e favorire l'immigrazione regolare con i decreti flussi è interesse di tutti» dice Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati.

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