Una giornata difficile per Milano con presidio fascista e antifascista e infine il corteo di estrema destra non autorizzato che ha rischiato di incrociarsi con la manifestazione degli antagonisti. Alta, fino tarda sera, la tensione per il 44esimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, il militante del Fronte della gioventù ucciso nel 1975 da un gruppo di estremisti di sinistra. Il murales a lui dedicato è stato imbrattato con una secchiata di vernice rossa e la manifestazione di ieri sera in suo onore, organizzata dall'estrema destra senza il via libera del prefetto, si è conclusa con tre feriti lievi e qualche tafferuglio.
La polizia ha cercato in tutti i modi di evitare che i due cortei, di destra e sinistra, si incrociassero. Tuttavia un nutrito gruppo di manifestanti ha cercato di lasciare il presidio organizzato per ricordare Sergio Ramelli e dirigersi verso il corteo antifascista, indetto in un'altra zona della città da alcune sigle della sinistra milanese. Il gruppo è stato fermato con fatica bloccando il blitz.
Un giovane è caduto a terra, rianimato sul posto con un massaggio cardiaco da altri manifestanti: non è chiaro se sia crollato per un malore o per i tafferugli con le forze dell'ordine. Si ipotizza sia inciampato durante la carica contro il cordone della polizia. Anche altre persone sono rimaste lievemente ferite o contuse, di cui una alla testa. Solo in tarda serata è stato permesso ai militanti di raggiungere il murales di Ramelli per portargli omaggio. Ma in piccoli gruppi, per garantire la sicurezza. L'accordo con le forze dell'ordine è stato raggiunto grazie all'intermediazione di alcuni dei politici presenti alla manifestazione, tra cui Carlo Fidanza e Paola Frassinetti (Fdi).
A sfilare anche il presidente di Casapound Italia Gianluca Iannone, Marco Osnato (Fdi) e Max Bastoni, consigliere della Lega a Milano: «Dovrebbe essere semplicemente una manifestazione per ricordare un ragazzo che è stato ammazzato» ha dichiarato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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