Sono oltre 90 le persone arrestate nel Regno Unito durante le proteste anti-immigrazione organizzate in diverse città a pochi giorni dall'attacco in un centro estivo che ha portato alla morte di tre bambine per mano di un giovanissimo con problemi psichici. I disordini, secondo i resoconti della stampa britannica, sono stati particolarmente violenti a Hull, Liverpool, Bristol, Manchester, Stoke-on-Trent, Blackpool e Belfast, con lancio di oggetti, saccheggio di negozi e attacchi alla polizia. In altri luoghi le manifestazioni si sono invece svolte senza violenze.
Il premier laburista Keir Starmer ha dato alla polizia il «pieno sostegno» del governo nell'agire contro quelli che ha definito «estremisti che seminano odio», distinguendo fra «il diritto alla libertà di espressione e i disordini violenti a cui abbiamo assistito». La ministra dell'Interno Yvette Cooper ha sottolineato che «la violenza criminale e il disordine non trovano posto nelle strade della Gran Bretagna».
Ad Aldershot, nell'Hampshire, un folto gruppo di persone con cartelli e bandiere inglesi si è radunato fuori dall'hotel Potters International che si ritiene sia utilizzato per ospitare richiedenti asilo. Sempre qui, all'inizio della settimana, ci sono state forti tensioni, con l'arresto di due uomini per il lancio di oggetti e insulti razzisti durante una protesta. Violenze anche a Rotherham, nel South Yorkshire, dove persone a volto coperto hanno rotto finestre e lanciato oggetti, tra cui pezzi di legno e sedie, contro gli agenti di polizia schierati davanti all'Holiday Inn Express, dove sono ospitati immigrati.
Bidoni sono stati dati alle fiamme e manifestanti hanno fatto irruzione all'interno dell'edificio. Almeno un poliziotto è stato ferito ed evacuato, mentre nel palazzo viene segnalato un incendio, secondo quanto riporta il Guardian.
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