Scontri nella piazza rossa di Bologna

Tafferugli a margine dei due cortei. Fdi: "Esposto per l'uso di fondi pubblici"

Scontri nella piazza rossa di Bologna
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La piazza rossa per la pace finisce a botte. A Bologna va in scena l'evento «Una piazza per l'Europa», format ideato da Michele Serra e appoggiato dai partiti di sinistra. Stavolta, l'organizzazione è affidata al Comune di Bologna. Ma dopo le polemiche di Roma per l'evento in piazza del Popolo di due settimane fa, l'amministrazione Pd di Roberto Gualtieri ha sborsato 350mila euro di soldi pubblici, il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha deciso di sostenere i costi del raduno con sponsorizzazioni private. Il centrodestra chiede l'elenco dei finanziatori privati. Elenco che però il Comune non esibisce, alimentando il giallo. Intanto ieri, mentre in piazza si discuteva di pace nel mondo e sul palco sfilavano i guru della sinistra, da Gad Lerner a Prodi (in videomessaggio), la polizia veniva caricata dai manifestanti. A pochi metri dalla piazza per l'Europa di Serra, era in corso un'altra manifestazione organizzata dai centri sociali e da Potere al Popolo. I partecipanti a quest'ultima si sono mossi da piazza San Francesco con l'obiettivo di raggiungere piazza del Nettuno, dove era in corso quella dei sindaci. In via Ugo Bassi, dopo un lungo fronteggiamento, i manifestanti sono stati respinti dalle forze di polizia con gli scudi e qualche manganellata. Per il capogruppo alla Camera di Fdi Bignami, gli scontri sono il segno di quanto il dl sicurezza fosse necessario. Oltre gli scontri, sul palco si è esibita la solita retorica di sinistra. Pacifismo ed europeismo spinto. «La bella piazza di ieri per la pace e la nostra piazza di oggi per l'Europa sono complementari, non contrapposte. Partecipi di una ricerca comune perché non si dà pace innalzando le spese militari di 27 Paesi sovrani, ma attraverso la costruzione dal basso di una cittadinanza europea» dice Gad Lerner. Sul palco salgono i sindaci. Lepore lancia l'invito al centrodestra. «Aderite anche voi». Poi tocca alla collega di Firenze Sara Funaro e al presidente dell'Anci Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli. In piazza si intravede Michele Serra. Mentre il professore Prodi invia un videomessaggio: «Bisogna andare avanti, anche nei momenti difficilissimi. Pensate nel 1941 cos'era l'Italia e pensate quali novità c'erano nella testa di quelli che avevano scritto il Manifesto di Ventotene. Ecco, oggi cerchiamo anche noi di capire il futuro e correre verso il futuro perché c'è fretta, non c'è più tempo». Resta però un grande giallo. I costi. L'amministrazione comunale di Bologna sostiene che l'evento sia costato appena 20mila euro. Fondi reperiti con una raccolta tra i privati. C'è però il personale pubblico impiegato per garantire la manifestazione. Chi paga? Il Comune? Il centrodestra vuole vederci chiaro. «Chiediamo che l'amministrazione chiarisca prima del 6 aprile chi siano i soggetti che finanziano i costi organizzativi. Il sindaco risponda e non scappi di fronte a domande legittime, come ha già fatto il 21 marzo. È inaccettabile il suo spregio verso le istituzioni e i cittadini, che hanno il diritto di pretendere la massima trasparenza», domanda Francesca Scarano, capogruppo di Fdi in Consiglio comunale. Si chiede inoltre se gli organizzatori dell'evento beneficeranno di eventuali esenzioni dal pagamento di tasse e canoni comunali, come quelli relativi all'occupazione del suolo pubblico e alla raccolta rifiuti.

Oggi

è in programma una seduta di Consiglio comunale durante la quale Lepore dovrà dare spiegazioni. Stefano Cavedagna, parlamentare europeo di Fdi, aggiunge: «Presenteremo un esposto per danno erariale alla Corte dei Conti».

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