Nessuna possibilità di sganciare la zavorra Beppe Grillo e far decollare la mongolfiera del Movimento CinqueStelle verso altri lidi: stando a quanto riferito da Marco Antonellis di Tpi neppure la carta dell'approvazione di un nuovo Statuto sarebbe sufficiente a liberarsi dall'ombra ingombrante del comico genovese.
"Se volevano ‘disinnescare’ Beppe Grillo con la scusa dello statuto e la nascita del nuovo Movimento non ci sono affatto riusciti", dichiara infatti un pezzo grosso del Movimento, come riportato da Tpi."Si è fatto di tutto per tentare di metterlo ai margini ma la nuova leadership dovrà farsene una ragione: non è possibile ‘dividere’ Grillo dalla sua creatura". Il comico Genovese, in prima fila tra coloro che avevano voluto Giuseppi come volto nuovo del partito in vista di un cambio di immagine finalizzato ad arginare la terribile emorragia di consensi dovuta ai vorticosi giri di valzer del Movimento, non vuole mollare la presa. Non solo. Nell'oramai celebre incontro di Bibbona, spiega ancora Antonellis, Grillo avrebbe sbarrato la strada a Giuseppi, opponendosi a numerose sue proposte.
Tra i punti di maggior contrasto ci sarebbe in particolar modo proprio il tema del doppio mandato. A difendere questo punto del vecchio regolamento del Movimento, tuttavia, non ci sarebbe Beppe Grillo, come vociferato nei mesi scorsi, bensì lo stesso Giuseppi. Con lo scopo di mettersi alle spalle il peso incombente della vecchia classe dirigente (quindi i vari Di Maio e Crimi, solo per citare due nomi tra i più noti), Conte starebbe architettando un bel reset globale prima di mettersi al timone di quello che ama definire come Movimento CinqueStelle 2.0.
Beppe Grillo, al contrario, sarebbe ben pronto ad accettare ulteriori modifiche rispetto alla linea originaria. Cosa che non sorprende vista l'originaria politica anti-europeista perseguita dal partito (con tanto di proposta di referendum per uscire dall'Euro) e la guerra dichiarata (ma solo a parole) al Partito democratico, prima di stringere un proficuo sodalizio proprio coi dem. "Il fondatore non è mai stato ‘super rigido’ sulle regole: basti pensare che è quello che ha aperto al governo dell’ex presidente della BCE, Mario Draghi", spiegano dal gruppo parlamentare giallo. Anche sulla scelta del simbolo non c'è sintonia: Giuseppi voleva il suo nome accanto ad esso, ma Grillo gli ha sbarrato la strada."È un modo per prendersi il partito, altro che aumentare il consenso", dichiara la fonte di Antonellis.
"L’ex Premier non ha voluto fare una lista propria per paura di non avere abbastanza consensi ed ora vuole ‘appropriarsi’ di quella del Movimento", sarebbe il timore tra i parlamentari grillini. L'Opa di Giuseppi al Movimento è stata lanciata, resta da comprendere come si concluderà lo scontro col padre putativo del partito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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