Scontro sulle matite cancellabili: ora si muovono anche la Digos e i prefetti

Il Viminale rassicura: "Sulla scheda il segno è indelebile". Ma in tutta Italia fioccano denunce per le matite cancellabili. E molti parlano di brogli

Scontro sulle matite cancellabili: ora si muovono anche la Digos e i prefetti

Denunce in tutta Italia, tensioni nei seggi, la nota del Viminale e l'allarme brogli lanciato da più parti. Il referendum sulle riforme costituzionali è accompagnato da uno strascico di polemiche e mal di pancia. Nei seggi sono schierati gli scrutatori, ma gli occhi attenti degli elettori si fiondano immediatamente sulle matite che vengono date per votare. Non sono indelebili come il ministero dell'Interno vorrebbe far credere. O, perlomeno, non lo sono tutte. "Sulla scheda - fanno sapere dal Viminale - il segno è indelebile". Ma in tutta Italia fioccano denunce. E molti parlano di brogli.

Il caso delle "matite cancellabili" è già sulla scrivania di 140 magistrati. Il Codacons ha presentato un esposto in tutte le procure d'Italia per vederci chiaro su quello che rischia di essere uno scandalo senza precedenti. D'altra parte le segnalazioni fioccano da tutta Italia. Le irregolarità vengono messe a verbale e in vari casi denunciate a polizia e carabinieri. Tre lotti di matite sono stati sostituiti a Catania nei seggi allestiti per il referendum nella scuola Dante Alighieri. A Roma Francesco Paola denuncia all'Adnkronos: "Ci hanno dato una matita non copiativa, che si poteva cancellare con una classica gomma". Lo ha scoperto lui stesso e ha preteso che la matita venisse sostituita ma senza ottenerlo. "Io sono un insegnate - racconta - fino a ieri ho spiegato la Costituzione ai ragazzi, questa cosa non va bene. So che problemi simili si sono verificati anche in altri seggi. Abbiamo già fatto mettere tutto a verbale, faremo anche un esposto".

Di ora in ora quello che sembrava un fantasma che aleggiava solo nelle chat dei social network è diventato un vero e proprio problema per il Viminale. Molti politici si sono fatti portavoce delle preoccupazioni degli elettori e hanno chiesto un intervento del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Che affida a una nota la difesa delle matite: "Sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale". E spiega quante e dove sono state comprate. Ma le rassicurazioni del Viminale non bastano. A Vibo Valentia gli elettori chiedono (e ottengono) l'intervento della Digos che si presenta ai seggi. A Napoli si muove la polizia sollecitata da una elettrice. A San Cosimo Albanese, nel Potentino, viene fuori che nel kit consegnato dal Viminale erano presenti matite ordinarie e indelebili. Lo stesso problema viene riscontrato a Isernia dove un'insegnante di 60 anni si è ritrovata in mano una matita identica a quelle copiative regolamentari, ma più sottile. Anche in questo caso è dovuta intervenire la Digos che ha sequestrato le matite non a norma.

Le rassicurazioni del Viminale cadono presto nel vuoto.

E, mentre diverse prefetture invitano gli elettori a "evitare inutili allarmismi" perché, qualunque sia il timore di irregolarità, "chiunque può assistere allo scrutinio subito dopo la chiusura dei seggi" e rendersi conto personalmente della sua regolarità, il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha già fatto sapere che domani chiederà a 140 procure d'Italia di "aprire indagini relative ai seggi sul territorio, per raccogliere le denunce degli elettori e verificare il rispetto delle disposizioni vigenti e la piena regolarità del voto".

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