Scontro sull'utero in affitto. "Diventi un reato universale"

Presto alla Camera il disegno di legge del centrodestra. E il Pd risponde con una proposta sulle adozioni gay

Scontro sull'utero in affitto. "Diventi un reato universale"

L'epocale scontro su «uteri in affitto» e «reati universali» si sposterà presto dal circo dei talk show tv al Parlamento. Si spera con minor spreco di folklore, da ogni parte.

Questa settimana, su richiesta di Fratelli d'Italia, la commissione Giustizia della Camera dovrebbe incardinare la discussione sulla proposta di legge del centrodestra che chiede di trasformare il famigerato «utero in affitto» in «reato universale», ossia perseguibile anche all'estero oltre che in Italia, dove è già vietato. Intanto il Pd prepara una proposta di legge (la prima firma dovrebbe essere di Alessandro Zan) per il matrimonio egualitario e la possibilità di adozione anche per le coppie gay. Due questioni assai diverse, ma ormai accomunate nel teatrino dei pupi politico. Il radicale Riccardo Magi invita a non trasformare argomenti seri in bandierine propagandistiche: «Una condotta punita in Italia può essere perseguibile all'estero solo se punita anche negli altri paesi. Il reato universale è una fesseria giuridica», visto che in molti paesi (dagli Usa all'India) la Gpa è legale.

Intanto Fdi torna ad attaccare Lucia Annunziata: «Inaccettabile quanto avvenuto in diretta, bisogna voltar pagina». Il deputato Fdi Federico Mollicone corregge il tiro dopo la polemica suscitata dalla sua - un filo avventata - affermazione secondo cui la maternità surrogata «è un reato più grave della pedofilia», ossia della violenza sessuale sui bambini. «Il mio pensiero è stato distorto», afferma. «La pedofilia è gravissima», rassicura, «Sono reati giuridicamente non comparabili». Lui si riferiva, spiega, a chi «specula sulla vendita della vita come merce, come sottolineato anche tramite un illuminante articolo di Gramsci del 1918». Appurato che già nel 1918 Gramsci era contrario all'utero in affitto, la palla passa alla sinistra. Dove le posizioni sono assai più variegate, e - se tutti si dicono d'accordo nel garantire i diritti dei bambini che già esistono - molti prendono le distanze dalla cosiddetta «gestazione per altri». Il dem Enrico Borghi invita la segretaria Schlein a fare una «riflessione nel partito» prima di presentare proposte di legge: «Un conto è il riconoscimento dei diritti dei bambini, su cui nel Pd c'è unanimità. Altro è la discussione sulla maternità surrogata». Un invito a distinguere gli argomenti arriva anche dal Terzo Polo: «La destra continua ad attaccare la sinistra confondendo il riconoscimento dei figli con l'apertura alla Gpa», dice Carlo Calenda. «Può farlo perché il Pd e la sua segretaria Elly Schlein non prendono una posizione chiara su questo tema: sarebbe utile che lo facessero presto».

Si mostra assai cauto l'ex ministro Andrea Orlando: sul cosiddetto «utero in affitto», sottolinea, «c'è una discussione aperta. Personalmente ho delle riserve e mi piacerebbe approfondire e confrontarmi. Sono preoccupato quando ci sono persone che danno risposte perentorie su temi così complessi». Alessandro Zan accusa la destra: «C'è la volontà di criminalizzare le famiglie arcobaleno e la comunità Lgbt con una vera e propria campagna d'odio, per inquinare il dibattito con fake news vergognose». Per Chiara Gribaudo «la destra vuol stabilire per legge cosa è famiglia e cosa no».

Un invito di buon senso arriva dal cattolico di centrodestra Maurizio Lupi: «Visto che la maternità surrogata viene raccontata come un modo di difendere i diritti dei bambini, invito i suoi sostenitori a lavorare con noi per rendere più veloci e meno complicate le adozioni, anche internazionali». Insomma, anziché parlare di come fare o non fare futuri bambini, occupiamoci di quelli che già ci sono.

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