Scoppia il caso Amnesty. "Strappano i volantini dei bimbi rapiti a Gaza"

Gli attivisti di un banchetto di Napoli accusati di aver gettato i manifesti dei piccoli in ostaggio. L'Ong prova a smentire, i precedenti inquietano

Scoppia il caso Amnesty. "Strappano i volantini dei bimbi rapiti a Gaza"
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Nelle città europee e occidentali da vari giorni sembra essersi diffusa una nuova usanza che prevede siano strappati i volantini con i volti e i nomi degli ostaggi israeliani di Hamas.

In rete sono numerosi i video - da Parigi a New York, da Los Angeles a Londra - che riprendono persone accartocciare e buttare a terra i volantini in cui si chiede la liberazione degli ostaggi. Purtroppo anche l'Italia non è da meno ma che a farlo siano i militanti di Amnesty International, «l'organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo», lascia sconcertati. È quanto si vede in un video pubblicato da Jonathan Pacifici, nome di spicco della comunità ebraica, corredato da un suo commento: «C'è qualcosa di più antisemita che strappare le immagini dei bambini israeliani rapiti? Lo fa Amnesty Italia. Avete capito bene, Amnesty. Pagliacci antisemiti».

Nel video si sente una persona chiedere a un'attivista di Amnesty «perché hai buttato questi flyers di persone rapite israeliane nel cestino?», l'attivista rimane in silenzio visibilmente imbarazzata per poi provare goffamente dopo qualche minuto a negare l'accaduto. Un altro militante aggiunge: «Ora che li hai dati , la gente ci fa quello che vuole». L'uomo che riprende con il cellulare replica: «Questo si chiama supporto al terrorismo, voi avete un doppio standard per le vittime nel mondo. C'è il sangue degli ebrei e c'è il sangue di tutti gli altri! Ti ho dato questo e tu l'hai strappato e buttato».

Dopo che il video è diventato virale suscitando l'indignazione di numerosi utenti, Amnesty ha provato a correre ai ripari: «L'accusa che sia stato nostro personale a strappare volutamente il volantino è infondata. Alla persona che si è avvicinata è stato detto che non era possibile esporre materiale di altri e i volantini sono stati messi via per questo». Una risposta che ha aumentato le critiche verso l'organizzazione: «Quando la toppa è peggiore del buco» ha scritto un utente, «mai più Amnesty, vergogna» ha aggiunto un altro.

In effetti Amnesty non è nuova a scivoloni e dal 7 ottobre è stata accusata da più parti di avere posizioni non equilibrate. Solo pochi giorni fa aveva rinunciato alla partecipazione al «Lucca Comics» per il patrocinio dell'ambasciata israeliana, una decisione commentata così dal vicepremier Matteo Salvini: Questo si chiama razzismo». Lo scorso anno aveva invece suscitato una dura reazione da parte delle comunità ebraiche un rapporto di 211 pagine della sezione inglese di Amnesty che accusava Israele di «praticare l'apartheid verso i palestinesi».

Dopo aver scritto un comunicato stampa nel 2022 in cui accusava le forze ucraine di «aver messo in pericolo la popolazione civile», Amnesty è stata costretta a scusarsi riconoscendo che l'esito del report «non era sufficientemente comprovato», sottolineando la necessità di migliorare i processi interni e «il modo in cui lavoriamo».

Tornano alla mente le parole dello

scrittore Salman Rushdie, minacciato di morte dall'islam per i suoi «Versi satanici», che nel 2010 accusò Amnesty di essere travolta da «un'autentica bancarotta morale». Passano gli anni ma le cose non sembrano essere cambiate.

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