Da scudo a condono: cadute tutte le sanzioni sul rientro dei capitali

Pochi sì alla voluntary disclosure poi il boom con la depenalizzazione. E Renzi potrà usare i 2 miliardi di incassi previsti per tagliare le tasse

Da scudo a condono: cadute tutte le sanzioni sul rientro dei capitali

Roma - Prima i dati. Tra giugno e ottobre sono salite del 3.345 per cento le richieste di aderire alla voluntary disclosure voluta dal governo . Vuol dire che il numero dei cittadini pronti ad autodenunciarsi per far rientrare in patria capitali che hanno illecitamente all'estero è passato da 1.836 a 63.251.

Si è passati da un evidente flop d'inizio estate al boom di adesioni d'autunno, certificato dagli atti parlamentari.

Che cosa è successo per convincere tanti contribuenti ad approfittare dello strumento della «collaborazione volontaria» e regolarizzare la propria posizione?

L'inversione di tendenza si spiega facilmente, secondo l'inchiesta di novembre della rivista mensile Altreconomia , con il «condono mascherato» deciso dal governo l'estate scorsa, che ha spostato il limite temporale dal 30 settembre al 30 novembre e, soprattutto, ha cancellato ogni sanzione per gli evasori fiscali che rientrano nel piano. Un piano con il quale la squadra di Matteo Renzi stima di incassare 1,9 miliardi di euro, indispensabili per coprire almeno in parte il taglio delle tasse. E quando a giugno si è accorta che si ritrovava con appena 288 milioni, è corsa ai ripari.

La voluntary disclosure non poteva fallire e per favorire la partecipazione che si annunciava estremamente limitata, ad agosto l'esecutivo ha approvato un provvedimento che ha reso attraente l'emersione, garantendo a tutti gli aderenti la «non punibilità» per le violazioni costituenti reato.

A dicembre l'operazione era stata presentata come cosa ben diversa dal condono, che consente di pagare poco per far emergere capitali non dichiarati al fisco, ottenendo impunità penale e anonimato. Ma, come spiega l'inchiesta firmata da Duccio Facchini, alla fine le due cose coincidono. Anzi, «è una misura che va oltre il condono», è un «regalo».

Altreconomia sottolinea che è stato il decreto del 5 agosto a rendere «davvero “appetibile” la voluntary disclosure, sancendo di fatto una nuova “stagione” del condono fiscale». A tutti i contribuenti che aderiranno viene infatti garantita la «non punibilità». E anche per gli anni decaduti ai fini dell'accertamento fiscale, dunque dal 2009 all'indietro, ma non prescritti dal punto di vista penale. Il tutto, senza pagare alcuna sanzione. In origine, invece, chi aveva attività e beni all'estero sconosciuti all'erario poteva contattare «spontaneamente» l'Agenzia delle entrate e versare, in un'unica soluzione o in tre rate, imposte e sanzioni, anche se queste ultime in misura ridotta, per quattro annualità: 2010, 2011, 2012, 2013».

Una cosa ben diversa.

E il motivo è chiaro. La diminuzione delle tasse della manovra 2016, ha detto la Banca d'Italia, «è finanziata solo in parte con riduzioni di spesa», il resto è atteso «in buona parte dalla voluntary disclosure ».

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