"A scuola alle 10". La proposta di Sgarbi che fa infuriare i genitori

Cominciare la scuola due ore dopo: questa una proposta di Vittorio sgarbi che scatena i genitori. Troppi i problemi logistici con l'ingresso alle 10

"A scuola alle 10". La proposta di Sgarbi che fa infuriare i genitori

Vittorio Sgarbi ha iniziato la sua campagna elettorale a Bologna, dove è candidato nel collegio di Bologna per il Senato, in sfida diretta con Pierferdinando Casini. Com'è comprensibile, il critico d'arte basa gran parte delle sue idee sull'aspetto culturale e dell'istruzione. Una delle sue prime proposte di campagna elettorale riguarda proprio la scuola, da giorni al centro del dibattito per alcune dichiarazioni anche da parte di altri esponenti politici. Vittorio Sgarbi ha espresso la propria opinione su Twitter, scaldando ulteriormente la scena politica: "A scuola non prima delle 10.00".

Provocazione? Sincera convinzione? Ancora non è dato saperlo, perché il sindaco di Sutri non ha per il momento argomentato la sua idea. In ogni caso, quella di Vittorio Sgarbi non è una proposta nuova, se come tale può essere considerata, perché ci sono numerosi studi che corroborano l'idea di Vittorio Sgarbi e che sottolineano come l'inizio delle lezioni tra le 8 e le 8.30 non sia funzionale alla produttività dello studio. Uno studio condotto dalla Washington University of Seattle, che è stato pubblicato qualche anno da sulla rinomata rivista Science Advances, ha notato che un campione di 88 studenti che ha cominciato le lezioni alle 8.50, anziché alle 7.50, ha registrato performance scolastiche migliori, con un incremento del 4,5% in media delle valutazioni. Con quell'orario scolastico, infatti, agli studenti è stato concesso di dormire per mediamente per 7 ore e 30 minuti invece che per 6 ore e 50 minuti. Il motivo, hanno spiegato gli studiosi, è che i giovani in età puberale cambiano l'orologio biologico e la loro ora per andare a dormire si avvicina più alla mezzanotte rispetto a quella dei bambini e degli adulti. Ciò significa che chiedere a un adolescente di svegliarsi alle 7.30 equivale a chiedere a un adulto di svegliarsi alle 5.30.

Tuttavia, la proposta di Vittorio Sgarbi non ha incontrato il favore dei genitori, che ne fanno una questione logistica piuttosto che didattica. Infatti, dal punto di vista dei genitori, se le scuole dovessero realmente aprire i cancelli due ore dopo, loro si troverebbero in difficoltà con l'orario di inizio del lavoro. Sono numerosi i commenti di questo tenore sotto il tweet di Vittorio Sgarbi, così come ci sono quelli che evidenziano la necessità di prolungare l'orario scolastico nel pomeriggio per recuperare le due ore slittate al mattino.

Ma ci sono anche i genitori che considerano la proposta di Vittorio Sgarbi come un aiuto ai giovani, quando invece l'orario scolastico attuale rappresenta esso stesso una lezione per insegnare ai ragazzi il senso del dovere e della sveglia presto per il lavoro.

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