La scuola 5S fa flop: non ci va nessuno

Gli "allievi" latitano: "Gli incontri saranno posticipati a settembre"

La scuola 5S fa flop: non ci va nessuno

Prima la bocciatura degli italiani alle urne, poi il flop nella loro scuola politica. I primi della classe i Cinque Stelle non lo sono mai stati, nonostante quell'atteggiamento da saputelli sbugiardato alla prova dei fatti. Eppure non doveva andare così, almeno secondo le aspettative di Giuseppe Conte. L'ex premier, in tempi non sospetti, aveva pure deciso di trasmettere ai suoi fedelissimi i rudimenti del grillismo 3.0, lanciando una scuola di formazione per i militanti del Movimento. «Scriviamo insieme il nostro futuro», aveva esortato il presidente pentastellato, annunciando una parata di nomi e di temi pronti a infiammare le platee grilline. Dal presidente dell'Inps Pasquale Tridico al sociologo Domenico De Masi, dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky alla politologa Nadia Urbinati, la carrellata di docenti sembrava quella giusta per solleticare le curiosità dei 5S. Ma niente da fare: non è andata così. L'avvio del percorso didattico si è rivelato un insuccesso, al punto da costringere il Movimento a rivedere le tempistiche del progetto.

La formazione grillina, infatti, sarebbe dovuta partire con un ciclo inaugurale di dieci appuntamenti destinato a esaurirsi entro l'estate. Poi, tra settembre e ottobre, via alla didattica vera e propria. «Io sarò il primo allievo della scuola», aveva assicurato lo stesso Giuseppe Conte, indossando idealmente il grembiule da alunno. Il riscontro pentastellato, tuttavia, è stato sotto tono, come dimostrano le scarse presenze in aula documentate anche dalle dirette streaming del Movimento. Nei video delle iniziali lezioni tenutesi a Roma, al tempio di Adriano, in platea si vedono solo alcuni parlamentari 5S e qualche altro partecipante. In tutto, solo poche decine di persone. Difficile peraltro pensare che quello sparuto uditorio fosse dovuto alle accortezze anti-Covid, vista anche la capienza dello spazio prescelto. L'impressione, piuttosto, è che la proposta didattica dei 5S sia stata snobbata dagli stessi esponenti politici ai quali era stata in primis rivolta. Non a caso, gli organizzatori dell'iniziativa si sono ritrovati a dover compiere una brusca frenata rispetto alla tabella di marcia.

«Vi informiamo che abbiamo deciso di riprogrammare i prossimi incontri, posticipandoli a settembre, proprio al fine di garantire la più ampia partecipazione», si legge sul sito della stessa scuola di formazione grillina. Al momento, però, ben sei lezioni risultano ancora senza una data precisa: pure i dettagli, a volte, suggeriscono una certa precarietà d'azione. Il cambio di programma, peraltro, non è sfuggito ai simpatizzanti 5S attivi sul web. «Ma non dovevano essere dieci le lezioni prima di settembre?», ha chiesto un'utente. Più critico un altro commentatore: «Invece di accelerare per farci trovare pronti per le prossime politiche si continua a perdere tempo».

Il vizio del traccheggiamento è stato proprio uno degli elementi distintivi delle più recenti vicissitudini

pentastellate, con Conte impegnato in un braccio di ferro con la maggioranza. Ora, altro che scuola politica: per l'ex premier, è piuttosto il momento degli esami di riparazione. Dentro o fuori dal governo. La ricreazione è finita.

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