Chissà cosa penserà Laura Boldrini se domani Sergio Mattarella dovesse affidare un incarico esplorativo al presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati.
La Boldrini, da buona femminista, il 14 luglio 2016 aveva, infatti, inaugurato a Palazzo Montecitorio la "Sala delle Donne", uno spazio adiacente alla Sala della Regina dove rendere omaggio alle donne che hanno fatto la nostra Repubblica. Sulle pareti vi sono i ritratti delle 21 donne costituenti, di Nilde Iotti (prima presidente della Camera), di Tina Anselmi (prima donna a ricoprire l'incarico di ministro), Anna Nenna D’Antonio (prima presidente di Regione) e delle prime dieci sindache elette alle elezioni amministrative del ’46. La Boldrini aveva riservato, invece, la quarta parete per tre specchi che simbolicamente rappresentava le tre cariche dello Stato non ancora ricoperte da una donna: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei ministri e, appunto, Presidente del Senato. Sotto ogni specchio appare la scritta "potresti essere tu la prima", rivolta a tutte le donne che vorranno specchiarsi."Non avevamo le foto per la prima presidente della Repubblica, per la prima presidente del Consiglio e per la prima presidente della Camera. Allora - aveva spiegato la Boldrini - abbiamo messo gli specchi per dire che ogni ragazza che entra in questa istituzione, guardandosi, potrà dire 'Se io studio, se io mi impegnerò, se avrò fiducia in me, allora anche io potrò farcela'. È un modo per dire alle ragazze di andare avanti con sicurezza, con determinazione e con serietà".
Dopo l’elezione della Casellati, prima donna a ricoprire la seconda carica dello Stato, uno specchio andrà inevitabilmente via."La sua foto sarà presente nella Sala delle Donne che abbiamo voluto allestire a Montecitorio, nella quale sono rappresentate le figure femminili che hanno ricoperto per la prima volta incarichi istituzionali di rilievo", ha annunciato la Boldrini che, ora, potrebbe probabilmente dover cambiare anche un secondo specchio. Tra i corridoi di Montecitorio, infatti, circola l'ipotesi che il "terzo nome" nella mente di Sergio Mattarella possa essere proprio la Casellati che, domani, proprio come fu per Franco Marini nel 2008, potrebbe ricevere l'incarico esplorativo. Dal canto suo il presidente del Senato, dallo studio di 'Porta a Porta' aveva precisato: "Non fa parte delle mie competenze trovare la soluzione allo stallo per la formazione del governo. La matassa deve sbrogliarla il capo dello Stato". Sarà molto difficile che l'incarico esplorativo possa trasformarsi in un incarico da premier ma, se dovesse avvenire, il femminismo di sinistra, incarnato dalla Boldrini, entrerebbe fortemente in crisi. La prima donna premier una berlusconiana? Sarebbe una vera e propria beffa non solo per il presidente della Camera uscente. Ma non solo.
Chissà cosa avrebbero da dire le 400 parlamentari del Pd che hanno firmato un documento di protesta dopo che, alle prime consultazioni con Mattarella, erano andati solo uomini? E qual è stato l'unico leader politico che aveva accanto a sé due capigruppo di sesso femminile? Ovviamente Silvio Berlusconi che era accompagnato da Anna Maria Bernini (Senato) e Maria Stella Gelmini (Camera)...
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