Se il femminismo è soltanto odio

Le femministe sembrando però preda di un'emotività capricciosa più che di una faccenda seria di rivendicazione di diritti

Se il femminismo è soltanto odio
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Qual è il modo peggiore per essere femministe? Questo: prendere il proprio corpo, vestirlo di un'ideologia a senso unico e renderlo strumento d'odio.

Un odio però specifico, chirurgico, netto, da rivolgere alla metà della popolazione del pianeta, ovvero ai maschi di qualsiasi paese, etnia, età, religione, senza distinzione, perché l'importante è detestare, è essere contro (sempre a prescindere), è trovare un bersaglio e lanciargli addosso ogni genere di accusa, diretta o indiretta poco importa.

Questo di fatto è il pensiero del Movimento 4B in salsa occidentale, e in particolare nordamericana, basato sugli stessi pilastri che hanno animato fin dal principio il fenomeno, nato in Sud Corea nel 2019 e al momento in fase di grande riscoperta negli USA. Niente matrimonio, niente figli, niente appuntamenti e niente relazioni sessuali con maschi: quattro rinunce che negli ultimi giorni sono state fatte proprie da migliaia di donne statunitensi, giovani e meno giovani che all'indomani delle nuove elezioni hanno aderito a questa specifica forma di attivismo in segno di protesta antitrumpiana.

Eccole quindi che piangono sui social, lanciano appelli, si disperano: sembrando però preda di un'emotività capricciosa più che di una faccenda seria di rivendicazione di diritti, facendo tutto tranne che onorare la causa femminista, la quale ai suoi esordi aveva ben altri scopi e ben altre

modalità d'azione.

Il corpo, da sempre terreno di scontro per le donne, tempio martoriato e sul quale continua ancora oggi a scorrere un copiosissimo sangue, in questo modo continua ad essere strumentalizzato, deriso, offeso.

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