Agrigento «Salvare non è un reato». È la tesi della Ong tedesca Sea Watch, che si è affacciata ieri sui social con questo messaggio, facendo quadrato attorno al comandante della Sea Watch 3, Arturo Centore, che proprio ieri è stato interrogato in procura ad Agrigento quale indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per l'operazione effettuata nei giorni scorsi a circa 30 miglia dalla Libia, terminata prendendo a bordo 65 immigrati e trasportandoli al largo di Lampedusa, dove poi, su decisione della procura, sono sbarcati. Giubbotto e maglietta blu, Centore è entrato a palazzo di giustizia con un fascicolo sotto braccio, accompagnato dai suoi legali e dalla portavoce della Ong tedesca, Giorgia Linardi. Entrando non ha rilasciato interviste, ma ha detto che preferiva parlare prima coi Pm.
E ha risposto alle domande che gli ha rivolto il pm Salvatore Vella, atte a sondare la liceità delle sue decisioni assunte prima con l'intervento in mare e poi facendo rotta verso l'Italia che, come altri Paesi a cui la Ong aveva chiesto un porto sicuro, non lo aveva concesso. Ha condotto la nave fino al largo di Lampedusa e ha informato che, se entro le 21 di domenica non gli avessero concesso l'autorizzazione a sbarcare, sarebbe comunque entrato in porto. Da fonti vicine alla procura, il racconto del comandante che ha preso in capo a sé il peso delle scelte fatte, avrebbe convinto la procura a non iscrivere nessun altro sul registro degli indagati.
L'inchiesta della procura di Agrigento, retta da Luigi Patronaggio, lo stesso che ha indagato, per altro sbarco, il ministro dell'Interno Matteo Salvini per sequestro di persona e di minori, reato, quest'ultimo, che prevede fino a 15 anni di carcere, potrebbe coinvolgere l'equipaggio. «Se, come leggevo, l'equipaggio e il comandante sono indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e viene confermato il sequestro dell'imbarcazione, allora vuol dire che le mie denunce erano fondate e avevo ragione a parlare delle Ong che aiutano i trafficanti di esseri umani», dice Salvini.
Sull'argomento, Patronaggio ha cercato di smorzare i toni: «Massima sinergia come sempre», e il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, anche lui a una conferenza su altro tema, ha detto che il ministro «ha seguito l'evolversi della vicenda attraverso i suoi
uffici. La linea del ministero era definita rispetto all'impostazione generale della politica del governo in materia di immigrazione, nel rispetto delle competenze che la legge affida ad altre strutture e organi dello Stato».
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