Seconde file e tanti no: il finto governo M5s nasce già in difficoltà

Di Maio, collezionista di rifiuti eccellenti, oggi svelerà le ultime caselle mancanti

Seconde file e tanti no: il finto governo M5s nasce già in difficoltà

Uno non vale più uno. Ma se si tratta di accademici e di volti noti, uno vale l'altro. La «squadra di governo» del Movimento 5 Stelle è completa. La mail con i nomi è stata inviata al Quirinale, e il «gabinetto» di 17 ministri più il premier Luigi Di Maio sarà svelato oggi a Roma. Tra i prescelti ci sono professori, sportivi, alti dirigenti, militari. Alcuni di loro sono seconde o addirittura terze scelte, a cui si è dovuto ricorrere dopo i «no» ricevuti dai candidati preferiti. Per ribattere alle accuse di scarsa competenza si è scelto di pescare dall'università e dalla società civile.

Della strategia «della competenza» si era avuto un assaggio già qualche settimana fa, durante la presentazione dei candidati grillini nei collegi uninominali. In quell'occasione il capo politico del Movimento aveva mostrato tutto il suo compiacimento nell'annunciare i tanti ricercatori e docenti nelle sue liste. La questione ministeri è stata risolta con maggiori difficoltà, a causa dei rifiuti. Per adesso, i nomi certi sono sei. Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo economico, Pasquale Tridico al Lavoro e Giuseppe Conte alla Pubblica amministrazione. Tutti e tre accademici. A loro si aggiungono l'ex dirigente pubblica Alessandra Pesce, scelta per il ministero dell'Agricoltura, e il generale Sergio Costa, designato all'Ambiente. A quanto trapela, per i ministeri economici i 5 Stelle avrebbero incassato il no dell'ex vicedirettore di Bankitalia Pierluigi Ciocca. Era della partita anche l'ex assessore al Bilancio di Virginia Raggi, Marcello Minenna.

L'ultimo nome è stato annunciato ieri. In caso di vittoria, il ministro dello Sport sarà l'ex nuotatore Domenico Fioravanti, due volte campione olimpico a Sidney 2000. La notizia l'ha data lo stesso Fioravanti, nel corso di un'iniziativa elettorale con Alessandro Di Battista a Pescara. «Presentiamo medaglie d'oro», ha commentato Di Maio. Il sì del nuotatore, che è anche candidato alla Camera in un collegio uninominale del Piemonte, arriva però dopo il tentativo a vuoto con il conduttore tv Guido Bagatta. In precedenza, i vertici avevano avvicinato due ex calciatori, il campione del mondo dell'82 Claudio Gentile e il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi. Il dicastero oggi nelle mani di Luca Lotti non interessava a nessuno dei due.

Non hanno avuto grande successo nemmeno i tentativi di pescare dal mondo della cultura. Salvatore Settis, archeologo e storico, non ha voluto entrare in squadra. Per lui, era pronto il ministero dell'Istruzione.

Per il ministero della Cultura, era in lizza lo storico dell'arte Tomaso Montanari ma il dialogo si sarebbe arenato su questioni riguardanti il programma di governo. Rimangono coperte le caselle Interni, Esteri e Difesa. A occuparle, dovrebbero essere tre donne. Per la Farnesina l'ambasciatrice Laura Mirachian, con trascorsi in Siria e nei Balcani, avrebbe risposto picche.

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