"Segnali preoccupanti...". Giuseppe Conte già punta il dito contro il governo

Giuseppe Conte attacca Antonio Tajani e Guido Crosetto subito dopo la nomina e già parla di "opposizione intransigente e senza sconti"

"Segnali preoccupanti...". Giuseppe Conte già punta il dito contro il governo

Giorgia Meloni ha già comunicato l'elenco della sua squadra dei ministri e domani ci sarà il giuramento del governo Meloni, il primo della storia guidato da una donna. Ma appena dopo poche ore sono già iniziate le polemiche da parte dell'opposizione, che non si arrendono e continuano a portare avanti una narrazione falsata e fuorviante. Ufficialmente, il governo Meloni è nato oggi ma ancora non si è messo al lavoro, tuttavia, i giudici sono già saliti in cattedra per puntare il dito contro questo o quel ministro, per non parlare del nuovo premier, e tra loro c'è anche Giuseppe Conte, colui che ha portato Danilo Toninelli al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti o Luigi Di Maio alla Farnesina.

Giuseppe Conte immagina, ipotizza, suppone e fantastica senza avere in mano elementi concreti per giudicare l'operato dei ministri appena ufficializzati e parla di una lista di ministri che, a suo dire, confermerebbe "alcuni segnali preoccupanti". E così ecco che, sulla base delle sue elucubrazioni mentali, punta il dito contro Guido Crosetto: "Passa direttamente dalla rappresentanza di interessi di industrie che operano nel settore della Difesa al ministero competente, a garanzia di una sicura corsa al riarmo". Addirittura, l'ex premier parla di "garanzia" su qualcosa di sui non è mai parlato fino a questo momento e che non è stato messo nemmeno sul tavolo, proprio perché Guido Crosetto è stato nominato ministro meno poche ore fa.

Ma non è finita qui, nel suo post social avvelenato, Giuseppe Conte attacca anche Antonio Tajani, e indirettamente il suo partito, senza mettere sul piatto della bilancia gli elementi necessari per dare un giudizi, ossia il suo alto profilo europeo, la stima di cui gode all'estero, le sue capacità di mediazione internazionale. "FI alla guida degli Esteri dopo le gravi esternazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina", dice Giuseppe Conte, che per convenienza si dimentica di quanto dichiarato successivamente dallo stesso Berlusconi, che ha fatto dell'atlantismo uno dei pilastri del suo partito fin dalla sua nascita.

L'esponente del Movimento 5 stelle, catapultato in politica sulla poltrona di Palazzo Chigi dal nulla, parla di "segnali sparsi che preannunciano un brusco arretramento nel percorso di riconoscimento e rafforzamento dei diritti civili".

Altre illazioni da parte di Conte, figli di un pregiudizio che loro stessi dicono di combattere. "Prepariamoci a un'opposizione intransigente e senza sconti, per il bene del Paese", concude Conte.

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