"Semaforo" e "Giamaica" le coalizioni più quotate. Servono Verdi e Liberali

Spd e Cdu potrebbero governare insieme Ma l'ipotesi è scartata. Stabilità a rischio

"Semaforo" e "Giamaica" le coalizioni più quotate. Servono Verdi e Liberali

Il voto tedesco si è rivelato un tale testa a testa che in tarda serata a Berlino i conteggi, iniziati alle 18 subito dopo la chiusura delle urne, erano ancora in corso. L'annunciato recupero in extremis di una Cdu-Csu mai così in basso dal 1949 non sembra comunque essere stato sufficiente a colmare il distacco dai socialdemocratici della Spd indicato dagli ultimi sondaggi, tanto che il loro candidato cancelliere Olaf Scholz già canta vittoria e pretende il diritto di formare il nuovo governo. Con quali partner politici questo potrà avvenire è assolutamente incerto al momento, e lo stesso vale qualora l'incarico venisse affidato invece ad Armin Laschet, il delfino di Angela Merkel.

I dati più recenti disponibili danno la Spd poco sotto il 26% e la Cdu-Csu al 24,5. Tanto che, in teoria, la soluzione di emergenza rappresentata dalla Grosse Koalition tra i due principali partiti (che è poi la maggioranza con cui Angela Merkel governa) risulterebbe ancora praticabile. Il punto è che replicarla rappresenterebbe una sconfitta politica per entrambi, mentre si preferisce puntare a una coalizione necessariamente tripartita, visti i numeri politicamente orientata. Ma qui sorgono i problemi. Perché i due partiti minori candidati a farne parte - i verdi e i liberali che hanno ottenuto rispettivamente un po' meno del 14% e quasi il 12 - percentuali che però raddoppiano se si considerano solo gli elettori sotto i trent'anni - possono fare da ago della bilancia e mettersi a disposizione del miglior offerente, e dunque le formule teoricamente praticabili sono numerose. Fuori dal gioco rimarranno invece sicuramente l'ultradestra dell'AfD col suo 11% circa e l'ultrasinistra della Linke, che potrebbe perfino restare fuori dal Bundestag, sull'orlo della soglia di sbarramento del 5%.

Scholz preferirebbe allearsi con i Verdi, ma che in tal caso avrebbe bisogno anche del sostegno dei Liberali (la famosa «coalizione semaforo» rosso-verde-gialla); anche Laschet però si dice pronto a imbarcare Verdi e Liberali («coalizione Giamaica»). Quanto ai Verdi, che hanno molto migliorato rispetto a quattro anni fa ma che sono delusissimi perché pochi mesi fa erano addirittura primi nei sondaggi, si accontentano non è poco di essere corteggiati da tutti e si dicono pronti a discutere con la sinistra e con la destra. Il pragmatico leader liberale Lindner ha espresso una sua preferenza per la Giamaica, ma ha anche suggerito ieri sera che come prima cosa il suo partito e i Verdi s'incontrino per discutere il da farsi.

Sarà insomma, come ampiamente previsto, una maratona negoziale che potrebbe durare mesi a sbrogliare la matassa. Se il semaforo e la Giamaica non dovessero dare luce verde, esistono in teoria altre ipotesi: una Grosse Koalition allargata ai verdi («coalizione Kenya»), oppure ai Liberali («coalizione Germania»), senza escludere addirittura un quadripartito o il ritorno del bipartito attuale.

In ogni caso l'antico mito della stabilità politica tedesca è in pezzi.

Laschet ha condotto la Cdu-Csu a un disastro, ma nemmeno la storica Spd è in grado di conquistare più del voto di un tedesco su quattro. E ora la sfida sarà mettere insieme una maggioranza non troppo litigiosa: i tedeschi non lo perdonerebbero e le stesse istituzioni democratiche correrebbero dei rischi.

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