Il Senato ha detto la sua sul caso del senatore Mario Michele Giarrusso, ex esponente del MoVimento 5 Stelle che ora, dopo essere passato pure dal Gruppo Misto, risulta iscritto, sul piano politico, ad ItalExit di Giangluigi Paragone, che era stato a sua volta eletto alle passate elezioni politiche tra le fila grilline. L'ex pentastellato Giarrusso avrebbe potuto essere processato per diffamazione.
L'organo che è presieduto dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, ossia la Giunta per le immunità, aveva chiesto che venisse riconosciuta l'insindacabilità in relazione a due procedimenti che sarebbero potuti essere di natura penale. La ratio dell'intervento era centrata sul ritenere come parte attiva del ruolo svolto da Giarrusso - il senatore, appunto - alcune dichiarazioni che erano state rilasciate al quotidiano La Verità ed un post comparso sui social network per cui era stato querelato. E l'Aula del Senato, con il voto di questa mattina, ha dato seguito all'interpretazione della Giunta.
L'articolo cui l'organo che regola pure l'autonomia della "Camera alta" si era appellato, così come ripercorso dall'Ansa, è il 68 della nostra Costituzione. Quello che disciplina sulla immunità parlamentare. Le frasi del senatore - questa la decisione dei senatori - devono essere prese in considerazione come opinioni espresse da un parlamentare. Da questo elemeno deriva l'insindacabilità.
Mario Michele Giarrusso, che ha iniziato a fare politica con il movimento La Rete dell'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è ritenuto un politico prossimo alle posizioni giustizialiste. Il MoVimento 5 Stelle ha estromesso il senatore per via di alcune presunte irregolarità che riguarderebbero mancate restituzioni, una delle regole su cui si è basata, sin dal princio, la vita e la propaganda politica della formazione politica fondata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Non è questa la prima volta che il
Senato è chiamato ad esprimersi in merito a casi di possibile immunità per il senatore: già nel 2016 l'Aula era stata impegnata a decidere. In quel caso il MoVimento 5 Stelle si era espresso a favore della sindacabilità.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.