Berlusconi lancia il progetto: "Serve un partito dei moderati"

Berlusconi ha rilanciato il progetto di dar vita a un partito sul modello di quello repubblicano americano: "Solo così contrasteremo la sinistra"

Berlusconi lancia il progetto: "Serve un partito dei moderati"

"Da fuori della politica, penso però di poter essere utile a qusto Paese". Durante un comizio a sostegno della candidatura di Giovanni Toti alla presidenza della regione Liguria, Silvio Berlusconi ha rilanciato il progetto di dar vita a un partito sul modello di quello repubblicano americano. "Da fuori potrei dire ai moderati - è l'appello del leader di Forza Italia - non votate per simpatie personali ma per un grande nuovo partito, che si può chiamare repubblicano o come vi pare, che si contrappone al Pd. Solo così contrasteremo la sinistra".

"Credo che chi è al governo a poco a poco vedrà diminuire il sentimento positivo degli italiani nei suoi confronti. Ma questo non servirà a nulla se non saremo noi moderati ad imparare a votare". Berlusconi sta lavorando alla rifondazione del centrodestra e al lancio del progetto del Partito repubblicano. "Da fuori della politica intervenego per rivendicare agli italiani l’esempio degli Stati Uniti - spiega il Cavaliere da Genova - nella più forte democrazia del mondo ci sono due partiti: i repubblicani e i democratici". Solo due formazioni politiche a contrastarsi e non la selva di partiti e partitini che caratterizza la politica italiana e che porta all'ingovernabilità. Da qui l'appello ai moderati: "Non votate per simpatie personali ma per un grande nuovo partito, che si può chiamare repubblicano o come vi pare, che si contrappone al Pd". Al Partito democratico Berlusconi vuole, appunto, contrapporre un Partito repubblicano: "Diamo vita a un’altra grande formazione che trasformi la maggioranza sociale dei moderati in una maggioranza politica consapevole e organizzata. Solo così contrasteremo la sinistra". Le vittorie di David Cameron in Gran Bretagna e di Sarkozy alle dipartimentali in Francia confermano che il vento del centrodestra soffia forte in tutta Europa, ma perché si arrivi alla vittoria bisogna unire le forze.

"Oggi l’Italia è un Paese a democrazia sospesa. Abbiamo subito quattro colpi di Stato in venti anni e oggi siamo al terzo governo non eletto dal popolo e a capo c’è un signore che non è stato votato neanche per sedere in parlamento".

L'accusa del Cavaliere a Matteo Renzi è chiarissima e netta: "Ha preso 108 mila voti da sindaco di Firenze, ha vinto le primarie arrivando alla guida del Pd e da lì si è catapultato a Palazzo Chigi". Al premier, Berlusconi rinfaccia di imporre "i provvedimenti con una autorità e una violenza mai viste nella storia del parlamento" italiano.

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