Il settore giochi vuol far causa al governo

«Con la mazzata da 500 milioni si perderanno migliaia di posti di lavoro»

Il settore giochi vuol far causa al governo

Ultimatum dei concessionari di gioco al governo. Se l'aumento del prelievo erariale unico (Preu), previsto dalla bozza del decreto fiscale, non verrà espunto dal testo, le società saranno costrette a mettere in mobilità o a licenziare migliaia di lavoratori. Gli operatori del settore, inoltre, sono pronti ad avviare una battaglia legale.

Ieri, ha reso noto Agipronews, le società hanno inviato una lettera al premier Giuseppe Conte, al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e al direttore dell'Agenzia Dogane e Monopoli, Benedetto Mineo. «Dall'inizio delle concessioni sono intervenuti otto aumenti del prelievo, non previsti in fase di affidamento», si legge nel documento. In particolare, negli ultimi 15 mesi il comparto apparecchi e la sua filiera sono stati oggetto di un triplo aumento del prelievo. Con gli ulteriori inasprimenti della tassazione previsti dal decreto fiscale, spiegano i concessionari, «si arriva ad un prelievo sui ricavi del 75% per le slot e del 62% per le videolotterie; questo dopo che le società «hanno già versato oltre 900 milioni» a inizio affidamento. Allo stato attuale, «i concessionari saranno costretti all'apertura di procedure di mobilità che interesseranno varie centinaia di lavoratori e a tutelare, nelle sedi deputate, gli interessi delle aziende e il rispetto dei contratti di concessione sottoscritti». Una situazione che «oltre a rischiare di non garantire più il gettito, coinvolgerà inesorabilmente migliaia di aziende e di lavoratori della filiera del comparto». Per le società di giochi, conclude il testo, «si rende necessario un incontro urgente con il governo».

Il decreto fiscale, infatti, prevede, a partire dal 10 febbraio prossimo, un incremento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da intrattenimento, slot e Vlt che porterà un gettito di 498,9 milioni di euro nel 2020.

Le aliquote vengono alzate dal 21,6 al 23% della raccolta per le Awp (terminali con vincite in denaro) e dal 7,9 al 9% per le Vlt (videolotterie). Il maggiore gettito per entrambi gli anni 2021 e 2022 è stimato in 236,2 milioni in virtù dell'aumento dei prezzi e delle minori giocate indotti dalla stretta fiscale.

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