«Si chiamerà Privè» ha detto Giorgio Armani ai suoi collaboratori quando, nel settembre 2004, ha deciso di lanciare una linea d'alta moda sfidando prima di tutto se stesso e poi il raffinato microcosmo della couture francese. La prima sfilata a gennaio 2005. Dire che ha vinto è poco: in soli 20 anni l'Armani Privè si è posizionato tra i primi tre brand al mondo per fama e giro d'affari trasformando l'indiscusso Maestro del prét-à-porter in un grande couturier. «L'alta moda mi ha consentito di esplorare una faccia diversa del mio stile, complementare e allo stesso tempo alternativa» dice infatti lui da Parigi dove il prossimo martedì festeggerà questo importante ventennale con la prima sfilata all'interno di Palazzo Armani, il sontuoso edificio al 21 di rue François Premier costruito nel 1864 come abitazione privata e adesso trasformato nella sede parigina della sua maison.
Si tratta di un immobile a due passi da Avenue Montaigne con oltre 2000 metri quadri pieni di marmi policromi, stucchi preziosi e dipinti d'epoca, ben diverso dalla piccola casa di Rue Lauristone nel XVI arrondissement dove 20 anni fa è stato aperto in fretta e furia l'atelier e l'ufficio vendite della prima collezione Privè. Erano in tutto 32 abiti da sera, uno più bello dell'altro, ricamati divinamente e magistralmente cuciti dalle più brave sarte di Milano. Provenivano quasi tutte dall'Atelier Versace dove erano approdate quando Mila Schon ha chiuso la storica sartoria in cui si vestiva Mina agli inizi della sua carriera.
Armani le ha selezionate personalmente lavorando giorno e notte con il suo team per portare a termine la mission impossible che si era dato: lanciare in 4 mesi scarsi un'alta moda da far sfilare a Parigi. La sua prima cliente è stata Jaqueline de Ribes, una delle donne più eleganti del mondo. La seconda Mouna Ayoub l'imprenditrice di origini libanesi che colleziona da sempre i più bei modelli della couture internazionale. Poi sono arrivate le star. Sophia Loren è stata ovviamente la madrina del Privè, mentre Cate Blanchett, testimonial tra l'altro dei profumi, è ancora oggi una sensazionale interprete di questa eleganza senza tempo. Tra le migliori clienti c'era Tina Turner, amica e fan di Re Giorgio ma decisa a non vestire gratis come un'influencer qualsiasi. Pure Charlene Wittstock ha comprato molto Privè perfino prima di diventare principessa di Monaco con quel magnifico abito nuziale fatto apposta per lei. Anche per il matrimonio tra Tom Cruise e Katie Holmes ha fatto tutto il maestro trasformando la modesta altezza dello sposo in un dettaglio e l'eccessiva magrezza della sposa in un atout. «L'alta moda è insieme un sogno e un servizio spiega Re Giorgio non si tratta di abiti pensati per foto bellissime ed editoriali memorabili, ma di creazioni per una clientela vera che ha una vita certamente privilegiata ma con occasioni e impegni che richiedono un particolare modo di vestire». Non a caso per confezionare un abito del Privè ci vogliono in media dalle 250 alla 900 ore di lavoro e su ogni capo possono lavorare fino a 6 sarte. Dall'ordine alla consegna passano 3 o 6 mesi a seconda della complessità e bisogna preventivare 2/3 prove. Tutto questo al giorno d'oggi potrebbe sembrare un'elegante assurdità.
Eppure l'uomo che ha vestito la contemporaneità di rigore e leggerezza sostiene che «Un abito di alta moda è fatto a mano e su misura. Questo mi ha permesso di entrare in una dimensione di fantasia, libertà e sperimentazione affascinanti. Ho potuto così esprimere la mia visione dell'eleganza attraverso l'artigianalità e il savoir faire. Insomma racconterei questi anni come la storia di un altro Armani, più libero e scintillante pur essendo lo stesso Armani che tutti conoscono». Certo per l'ancien regime della couture parigina l'arrivo dello stilista più famoso del mondo è stato uno shock anche perché lui nel più totale rispetto di una grande tradizione ha fatto moltissimi cambiamenti.
Con quella storica collezione di 20 anni fa venne lanciata anche la prima fragranza Armani Privè e da allora ogni volta lui cattura l'essenza della sua alta moda per tradurla in profumi straordinari. Poi ha reinserito le proposte da giorno accanto alla gran sera cambiando letteralmente i connotati e soprattutto l'età della sua clientela. Infine si è inventato le One Night Only, una serie di appuntamenti esclusivi in giro per il mondo con cui ha conquistato il più vasto consenso internazionale. Tutto questo ha posizionato il suo nome al centro dell'impero mondiale del lusso ferma restando la sua magnifica ossessione per il rigore di vita e pensiero. Da almeno 15 anni in passerella per il Privè e per la main collection Giorgio Armani sfila Agnese Zogla, la cosiddetta mannequin maison, ovvero la modella interna sul cui corpo perfetto vengono costruiti i capi del campionario.
Non lo fa nessun altro ma quella bionda ragazza che nel frattempo è diventata una bellissima signora lo capisce meglio e prima di qualunque star delle passerelle. A chi gli chiede se a 90 anni lo appassiona ancora creare lui risponde: «Creare è la mia ragione di essere nel mondo».
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