Lo sfogo di Cazzola: "I tagli sulle pensioni? Sarà macelleria sociale"

Il taglio delle pensioni ormai è alle porte. Il governo accelera e da gennaio 2019 gli assegni da 4500 euro in su subiranno una forte sforbiciata

Lo sfogo di Cazzola: "I tagli sulle pensioni? Sarà macelleria sociale"

Il taglio delle pensioni ormai è alle porte. Il governo accelera e da gennaio 2019 gli assegni da 4500 euro in su subiranno una forte sforbiciata. Di fatto il taglio delle pensioni in questo modo ha pochi precedenti in Italia e così di fatto comincia già la protesta di chi si vedrà tagliare il proprio rateo nel giro di pochi mesi. Giuliano Cazzola, giuslavorista, sulla mossa dell'esecutivo ha le idee molto chiare e definisce il prvvedimento un atto di "macelleria sociale". "Ci troveremmo in presenza – per quanto riguarda i trattamenti passati – della più grande operazione di macelleria sociale compiuta della storia pensionistica dell'umanità", spiega sul suo blog sull'HuffPost. Una posizione chiara che di fatto accende il dibattito sul taglio degli assegni. Un putno su tutti viene messo nel mirino da Cazzola e riguarda le penalizzazioni che arriveranno sul rateo in base all'età in cui il pensionato ha lasciato il lavoro. C'è una penalizzazione per ogni anno di anticipo dell'uscita rispetto all'età fissata dalle norme che porterà via dagli assegni fino al 17 per cento. "Un pensionato e ancor di più una pensionata vengono penalizzate oggi se alcuni decenni or sono sono andati in quiescenza ad un'età che non solo non esisteva, ma che viene definita adesso per ieri", spiega Cazzola.

Altro punto caldo è quello della quota 90mila euro lordi annui che di fatto è il muro sotto il quale si arresta la sforbiciata: "Si parla indifferentemente di 90mila euro lordi annui e di 4,5mila euro mensili netti: come se fosse pacifica la corrispondenza tra i due importi e se tale corrispondenza restasse immutata nel tempo a prescindere dal possibile variare del sistema fiscale e contributivo e di quant'altro determina il differenziale tra il lordo e il netto". A questo punto viene fatta una riflessione interesante sul valore dell'assegno rispetto al passato: "Una pensione di 8 milioni (netti) al mese negli anni '70 e '80 era di gran lunga maggiore dei 4,5 mila euro di oggi. Peraltro i 4,5 mila euro di oggi tra 10 anni saranno pari alla metà del valore di adesso. Non sarà il caso di prevedere meccanismi di equiparazione e di rivalutazione?".

Insomma per Cazzola questo provvedimento che è ormai in dirittura di arrivo fa acqua da tutte le parti. E la "macelleria sociale" rende bene l'idea di uno "scippo" che sarà fatto ancora una volta sulla pelle dei pensionati...

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