Si allarga l'indagine sull'influencer. Nel mirino la bambola e Sanremo

Sotto accusa anche la vendita di Trudi, che aveva le sue fattezze, e il cachet del festival 2023. L'incasso destinato a due associazioni

Si allarga l'indagine sull'influencer. Nel mirino la bambola e Sanremo
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Ora che il faro si è acceso sui prodotti venduti con il volto di Chiara Ferragni e sulla beneficenza fatta (o non fatta) dall'influencer, i casi si moltiplicano. Dopo il pandoro Balocco e le uova di Pasqua Dolci Preziosi nuovi guai sarebbero in arrivo sulla bambola Trudi limited edition con le fattezze di Ferragni e persino sul suo cachet dello scorso Festival di Sanremo.

I nuovi fronti d'indagine dei pm milanesi e della Guardia di finanza, che al momento comunque lavorano su un fascicolo d'inchiesta senza indagati e senza titolo di reato, sono stati anticipati ieri dalla Verità. All'inizio della prossima settimana sul tavolo del procuratore aggiunto Eugenio Fusco arriverà la prima informativa delle Fiamme gialle. È prevista quindi una riunione operativa tra i pm e gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf per fare il punto sulla vicenda.

Nei prossimi giorni quindi sono attesi sia una probabile svolta nell'inchiesta sul pandoro sia un allargamento delle verifiche a ogni attività dell'imprenditrice social collegata alla beneficenza. Ci sarebbe appunto anche la vendita della bambola Trudi alta 34 centimetri, bionda con gli occhi azzurri (34,99 euro online, poi scesi a 24,99). Il giocattolo è stato creato in occasione del matrimonio con Fedez e poi venduto su «The Blonde Salad», l'e-commerce di Ferragni, con ricavato da devolvere all'associazione Stomp Out Bullying impegnata nella lotta al cyberbullismo e all'omofobia. A proposito delle novità divulgate ieri una nota comunica: «Tbs crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l'e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all'associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019. Il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni».

Sotto la lente degli inquirenti ci sarebbe poi quanto corrisposto dalla Rai all'influencer per co-condurre Sanremo, pare 100mila euro. Il dubbio è sempre lo stesso: se la cifra sia effettivamente andata a finanziare le iniziative della rete nazionale antiviolenza Dire (Donne in rete contro la violenza), come annunciato a suo tempo. Un altro bel gesto dichiarato che finirà al setaccio investigativo. Intanto la popolarità di Ferragni risente della cattiva fama.

Alcuni dei suoi sponsor hanno già deciso di interrompere la collaborazione e il negozio milanese che vende i prodotti con il suo marchio, in una zona centrale di Milano, in questi giorni di inizio saldi è rimasto semi deserto.

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