Una bambina di 10 anni di Tortolì, impegnata in un corso di vela davanti al porto di Arbatax-Tortolì, in Sardegna, è morta dopo che la barca con cui era uscita in mare si è ribaltata. In gergo, per chi conosce la vela e le manovre che servono a muoverla e ad orientarla, si dice «scuffiare». La piccola ha scuffiato e la barca si è messa a faccia in giù, in acqua.
Secondo una prima ricostruzione dell'incidente, una volta caduta in acqua, la piccola velista è rimasta impigliata nella vela della piccola «deriva» usata per le lezioni. Anche se è stata immediatamente soccorsa e portata a riva, in porto, la bambina è andata in arresto cardiaco. L'allarme è scattato poco dopo le 17 di ieri pomeriggio. Il 118 ha inviato sul posto l'elisoccorso e due ambulanze, una delle quali con un rianimatore a bordo, che ha provato a salvare la bambina, che è stata anche intubata, ma i tentativi sono stati inutili.
La piccola vittima si chiama Anna Laura Pilia, ed è figlia del medico in pensione Bruno Pilia, già primario di Radiologia dell'ospedale di Lanusei ed ex presidente della Provincia dell'Ogliastra. Gli accertamenti sono stati affidati alla capitaneria di porto di Arbatax. Il sindaco di Tortolì, Marcello Ladu e l'amministrazione comunale, ha espresso «profondo cordoglio e si unisce al lutto della famiglia». «La Città di Tortolì perde una figlia che ci ha lasciato troppo presto, se n'è andata praticando lo sport che amava così come il suo mare», aggiunge il primo cittadino. «Oggi in segno di rispetto e interpretando il sentimento comune dei cittadini, tutte le attività di intrattenimento musicale e danzante previste per questa notte in tutto il territorio comunale saranno sospese». Tutto il paese si è stretto attorno alla famiglia, dopo questa notizia sconvolgente. Tutte le iniziative che in questo periodo dell'anno animano la cittadina e attirano turisti sono state sospese in segno di rispetto. Ogni evento è stato cancellato in segno di lutto per la povera bimba che tutti qui conoscevano da quando è nata.
Quello della piccola Anna Laura è stato ieri il terzo incidente in mare nel giro di ventiquattr'ore.
«Una tragedia» commentano alcuni conoscenti della famiglia, gente che passa dal molo e dalla scuola di
vela «è estate, giorni spensierati, si pensa a come rendere contenti i bambini, a come assecondarli nelle loro passioni perché si divertano, perché passino delle belle vacanze e all'improvviso tutto si trasforma in incubo».
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