Si vola, le nuove regole. Caso bagaglio a mano

Gli aerei viaggiano a pieno carico, ma i trolley non si possono più portare a bordo

Si vola, le nuove regole. Caso bagaglio a mano

Ci vorrà ancora del tempo prima che il turismo si riprenda dalla batosta del Covid, ma da ieri almeno - in un'Europa di nuovo senza confini - è ripartita la circolazione aerea e le compagnie hanno ripreso a riempire i voli nazionali e internazionali.

Gli scali hanno ricominciato a popolarsi di pochi viaggiatori, ancora spaesati di fronte alle nuove norme di sicurezza, sulle quali il governo ha recentemente cambiato idea per la gioia delle compagnie aeree che possono tornare a riempire gli aeromobili vendendo tutti i biglietti a disposizione. Senza dover lasciare vuoto un sedile tra un passeggero e l'altro per garantire il distanziamento, così come stabilito dalle linee guida Ue sulla ripresa delle attività del settore per non rischiare di rendere obsoleti i business model di non poche compagnie aeree e i relativi bassi prezzi dei biglietti. Una decisione che ha creato qualche malumore nel collegio dei commissari europei, ma che l'Italia si è affrettata a recepire nell'ultimo Dcpm cambiando di fatto idea sui criteri di sicurezza per prevenire i contagi. A terra le regole di distanziamento rimangono le stesse, con diverse modalità di accesso ai terminal e percorsi differenziati per regolare il flusso dei passeggeri. Gli aerei viaggiano invece a pieno carico, derogando al distanziamento interpersonale, a patto però che l'aria a bordo sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati appositi filtri in grado di garantire un'elevata purificazione dell'aria. I passeggeri, ai quali verrà misurata la temperatura prima di salire a bordo, dovranno invece avere la mascherina e, in caso di tratte lunghe, dovranno cambiarla ogni quattro ore. Addio distanziamento a bordo, dunque, ma anche ai bagagli a mano. Vietato portare i trolley in cabina, tutto finirà nella stiva, con relativi costi che andranno a pesare sulle tasche dei viaggiatori, in particolare di chi vola con le low cost, dove tutto ha un prezzo. Consentite soltanto borse di dimensioni ridotte che possono essere risposte sotto al sedile. Questo, si dice, per limitare al massimo i movimenti a bordo dell'aereo evitando contatti tra i passeggeri, nel caso in cui debbano recuperare qualcosa nelle cappelliere.

L'obbligo delle mascherine a bordo è stato ribadito ieri dall'Oms. «Quello degli aeroplani è un ambiente particolare con più persone costrette le une vicino alle altre. Si consiglia di ricorrere a misure di igiene extra e ad altri sistemi che riducano il rischio di contagio da Covid-19, incluso l'uso di mascherine», ha detto Michael Ryan, capo del programma per le emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità. Tra le raccomandazioni a cui sta lavorando l'Oms, quella di essere in grado di tracciare tutti i passeggeri per informare immediatamente le autorità in caso di bisogno.

Il primo volo nazionale a prendere le misure con le regole della fase 3 è stato un Easy Jet partito ieri mattina dal Terminal 1 dell'aeroporto di Malpensa diretto a Lamezia Terme. Poi via ad altri decolli per Napoli, Catania, Olbia, Palermo e Bari. In settimana la compagnia low cost riattiverà le rotte verso diversi paesi europei tra cui Regno Unito, Francia, Italia, Portogallo e Svizzera. Ieri, nel primo giorno di ripresa della circolazione aerea, l'aeroporto milanese ha registrato un centinaio di voli tra partenze e arrivi, un 30 per cento in più rispetto alle settimane precedenti per un totale di circa 10mila passeggeri in transito.

Tra i 25 aeroporti che appaiono nel rapporto del ministero dei Trasporti sull'apertura degli scali dopo il lockdown, non compare però quello di Linate, destinato a rimanere chiuso fin dopo l'estate a meno che l'Enac

modifichi l'elenco previo parere del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il problema sarebbero i costi troppo elevati per la Sea, che gestisce entrambi gli aeroporti milanesi, in un momento di traffico aereo ridotto.

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