All'Ars c'è baraonda. Qualcuno non manda giù il maxi stipendio di Sebastiano Di Bella, segretario generale del parlamento siciliano. Secondo i rumors di palazzo si parla di 600mila euro l'anno. Secondo il questore Paolo Ruggirello, invece, Di Bella "attualmente guadagna 530mila euro. Al netto - ci ha tenuto a precisare - fanno circa 30mila euro". Non saranno certo quei 70mila euro a fare la differenza. Anche perché a sollevare aspre polemiche è stata la decisione di segretario 61enne di andare in pensione a fine luglio, giusto qualche giorno prima che entri in vigore il tetto agli stipendi dell'Ars che, dal prossimo agosto, dovrebbe portare di pari passo una concreta sforbiciata alle pensioni d'oro.
Il dibattito sui maxi stipendi dell'Ars va avanti da mesi. Dopo aver imposto il tetto di 160mila euro l'anno ai funzionari del governo regionale, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta aveva chiesto all'Ars di prendere provvedimenti simili. Dopo un estenuante braccio di ferro anche l'Assemblea si è vista costretta a prendere provvedimenti. Come riporta il Messaggero, la polemica sul maxi stipendio di Di Bella, succeduto a Giovanni Tommasello che era andato in pensione a 57 anni per problemi familiari, ha sicuramente influito sulla decisione di fissare a 240mila euro il tetto massimo di stipendio per i funzionari dell'Ars. Tetto che, va da sé, ricade inevitabilmente anche sulle pensioni. La norma entrerà in vigore a partire da agosto. Forse anche per questo Di Bella ha deciso di andarsene in pensione qualche giorno prima.
Di Bella è stato nominato segretario generale a sessant'anni dopo aver a lungo lavorato come capo di gabinetto del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone.
Dopo le polemiche sullo stipendio da quasi 600mila euro all'anno, adesso Di Bella è destinato ad aprire una nuova contesa sulla pensione d'oro che, dal prossimo agosto, andrà a incassare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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