Cancellati i dl Salvini, arriva l'invasione "Ci sarà record di clandestini"

La Camera ha votato la fiducia sul decreto Sicurezza, che riscrive quello di Salvini. Proteste dal centrodestra: "Faremo ostruzionismo al governo"

Cancellati i dl Salvini, arriva l'invasione "Ci sarà record di clandestini"

La Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul decreto Sicurezza. I sì sono stati 298, mentre i voti contrari sono stati 224. Dopo l'analisi degli ordini del giorno, è atteso per domani il voto finale, dopodiché il provvedimento passerà all'esame del Senato, in caso di approvazione, dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 20 dicembre.

Cosa cambia

Il provvedimento del governo Conte bis modifica il dl Sicurezza di Matteo Salvini, leader della Lega. La nuova norma inserisce due criteri relativi alle possibili persecuzioni che impediscono le espulsioni dei migranti dall'Italia verso Paesi dove l'individuo potrebbe essere perseguitato: si tratta dei criteri "orientamento sessuale" e "identità di genere". Per quanto riguarda il divieto o la limitazione di traffico e sosta delle navi in acque territoriali, non viene fatto più riferimento all'ingresso delle navi. Tra i cambiamenti inseriti, anche quelli che riguardano i tempi per ottenere la cittadinanza: con il primo decreto Sicurezza, per perfezionare la richiesta di cittadinanza bisognava attendere fino a quattro anni, pur avendone i requisiti. Un emendamento Pd, invece, ha riportato indietro nel tempo, con un iter della durata di 2 anni, con una possibile proroga di un anno. I richiedenti la protezione internazionale, a cui è stato rilasciato il permesso di soggiorno, verranno iscritto all'anagrafe, dopodiché gli verrà rilasciata una carta di identità valida per 3 anni. Stop alle maxi multe per le Ong che trasportano migranti: le uniche sanzioni saranno quelle previste dall'ambito penale. Il nuovo testo, infatti, prevede sanzioni tra i 10 e i 50mila euro, mentre nelle norme volute da Salvini si parlava di multe dai 150mila al milione di euro, in aggiunta alla confisca delle navi. Il decreto introduce anche norme che implementano il daspo urbano, dando al questore la possibilità di vietare l'ingresso in bar, negozi e ristoranti, anche per i soggetti che hanno riportato una o più denunce, o una condanna non definiva nel corso negli ultimi 3 anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Il provvedimento interviene anche sulle sanzioni per la violazione del divieto: la pena è pari alla reclusione dai 6 mesi ai 2 anni e la multa da 8mila a 20mila euro.

Le proteste del centrodestra

L'approvazione dell fiducia ha scatenato proteste nel centrodestra. A partire da Forza Italia, che annuncia: "Il dl in-sicurezza non passerà con i voti del centrodestra unito". A dirlo è stata la deputata Vincenza Labriola, che ha aggiunto: "E di questo ne siamo orgogliosi, perché si tratta di un provvedimento inutile, dalla chiara matrice ideologica, che ha tolto spazio alle vere emergenze del Paese alle quali governo e parlamento sono chiamati a dare delle risposte concrete". Labriola ritiene "insensato" che oggi il Parlamento si sia occupata di questo decreto, in un momento in cui numerose categorie economiche sono sull'orlo della crisi: "Surreale che la sinistra abbia percepito come urgente il tema della modifica dei decreti sicurezza, questo dimostra uno scostamento oggettivo dalla realtà. Ma si sa, per la maggioranza è più importante assecondare certi propri istinti politici, che ragionare e dipanare le tante matasse che la crisi da Covid-19 ha aggrovigliato, con il contributo fondamentale di questo governo".

Critiche anche da Gregorio Fontana, deputato FI e questore della Camera, che ha sottolineato: "Forza Italia ha votato convintamente no alla fiducia e nel merito del decreto con il quale il secondo governo Conte disarticola le norme introdotte dai due precedenti decreti sicurezza, approvati grazie ai voti del centrodestra, che avevano dato risultati positivi". Secondo Fontana, con questo decreto, il governo ha dimostrato "di non avere attitudine per gestire il fenomeno migratorio e ritorna a quelle politiche del centrosinistra che hanno segnato i record di sbarchi di immigrati clandestini in Italia, che già ad oggi risultano aumentati del 200% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". "Per Forza Italia -conclude Fontana- la stella polare resta un semplice principio: solo chi ha diritto a entrare nell'Unione europea ha diritto a entrare in Italia".

Protesta Fratelli d'Italia

Proteste arrivano anche da Fratelli d'Italia, che hanno organizzato un flashmob alla stazione Termini di Roma, per dire "no" al nuovo decreto Sicurezza. I deputati hanno mostrato uno striscione con la scritta "No al decreto insicurezza": "È un fatto offensivo per la nostra nazione - ha spiegato il capogruppo FdI al Montecitorio, Francesco Lollobrigida - In queste ore mentre imprese e famiglie sono in ginocchio a causa della crisi Covid, alla Camera si parla di altro, di come eliminare alcune norme legate al decreto immigrazione che ha tentato di impedire che le nostre citta' si riempissero di immigrati clandestini". Infine, Lollobrigida annuncia: "Da oggi si apre la battaglia, faremo ostruzionismo a questo governo''. Sul tema è intervenuta anche Giorgia Meloni, presidente di FdI: "Flash mob di Fratelli d'Italia davanti alla stazione Termini di Roma per dire no al decreto insicurezza. Mentre le imprese e le famiglie sono in ginocchio a causa dell'emergenza coronavirus, la priorità della maggioranza Pd-M5S è spalancare le porte all'immigrazione clandestina. Uno schiaffo a tutti gli italiani perbene".

Matteo Salvini da Mattarella

Il leader leghista, Matteo Salvini, aveva chiesto un incontro al Capo dello Stato per discutere del nuovo decreto.

Oggi, il presidente Sergio Mattarella, ha ricevuto Salvini, che ha anche espresso preoccupazione per la situazione sociale ed economica del Paese. Il leader della Lega ricorda la volontà del centrodestra di un dialogo con il governo, che non sembra aver ascoltato l'opposizione forzando i tempi in tema di immigrazione.

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