Sinistra e arabo-islamici si saldano. Nuova impennata dell'antisemitismo

Aumento allarmante nei dati del Centro ebraico. "Nelle piazze Bella Ciao e slogan sull'Intifada"

Sinistra e arabo-islamici si saldano. Nuova impennata dell'antisemitismo
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Crescita esponenziale e mutazione. L'antisemitismo in Italia fa segnare una nuova impennata, intanto continua a cambiare e rompe ogni argine ideologico. La piaga dell'odio anti-ebraico dilaga ormai nell'estrema sinistra e nel mondo dell'«antagonismo», e minaccia di «infettare» in modo irrimediabile anche i movimenti giovanili globali.

È il quadro che emerge dalla Relazione annuale dell'Osservatorio della Fondazione Cdec, analisi che è stata pubblicata ieri suscitando rinnovato allarme sulle tendenze in voga nelle opinioni pubbliche dei Paesi occidentali, anche l'Italia, e in particolare nelle piazze. «Il 7 ottobre - si legge - ha segnato una saldatura tra i gruppi arabo-islamici attivi in Italia e l'area dell'estrema sinistra, soprattutto in collaborazione con organizzazioni palestinesi di ideologia affine, come l'Udap e gli attivisti legati al Fronte Popolare di Liberazione della Palestina». E i gruppi antagonisti (vengono citati i Carc ma anche realtà come Rete Comunista, Osa, Cambiare Rotta, CoBas, Potere al Popolo, Usb) «hanno partecipato in massa alle manifestazioni organizzate da associazioni palestinesi».

Il dossier curato dagli esperti del Centro di documentazione ebraica contemporanea, ogni anno scatta la fotografia di un fenomeno odioso, che risulta in fortissimo aumento e in continua trasformazione. Nel corso del 2024, sulla base di 1.384 «segnalazioni», sono infatti 877 gli episodi di antisemitismo selezionati dall'Osservatorio. Di questi, 600 scovati in rete e 277 consistono in atti accaduti materialmente. E questi dati relativi all'anno appena passato fanno segnare quasi un raddoppio rispetto a quelli registrati nel 2023 (454) che già costituivano un picco mai raggiunto da quando (seconda metà degli anni Sessanta) il settore antisemitismo del Cdec ha iniziato a studiare atti e discorsi contro gli ebrei.

L'antisemitismo è una piaga radicata nella storia europea. Un fenomeno complesso e ormai da tempo trasversale, come detto. «Forme tradizionali e contemporanee si sono incrociate» si legge nel report, tanto che l'antisemitismo reazionario e di «estrema destra» rischia di apparire ormai residuale.

La demonizzazione di Israele genera odio. Sempre più spesso «l'antisemitismo veste i panni della solidarietà filopalestinese». E «la rappresentazione distorta di Israele e del sionismo» - si legge ancora nella relazione - da decenni viene diffusa dai movimenti antagonisti». Non a caso, nella «torta», che graficamente rappresenta le «matrici ideologiche» l'antisemitismo legato a Israele è la «fetta» di gran lunga più ampia: il 72,7%. La rete e le piazze si alimentano reciprocamente. «Un fenomeno preoccupante registrato è il richiamo pubblico alla criminalizzazione del sionismo». Per il rapporto, è «emersa una subcultura tipicamente italiana in cui, al canto di Bella Ciao, si levano in piazza slogan come Intifada e Israele terrorista». E «termini come resistenza e liberazione, profondamente radicati nella storia italiana, vengono reinterpretati per conferire un'aura di legittimità alle azioni di Hamas negli ultimi anni.

Si sviluppano persino playlist musicali che accostano brani arabi alle canzoni dei cantautori della sinistra italiana». E perfino i deliranti riflessi alla irrisione-distorsione-banalizzazione della Shoah, oggi sono «utilizzati in maniera trasversale in tutti gli ambienti politici».

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