Arriva in commissione Affari costituzionali il testo della legge sulla cittadinanza ai minori stranieri. L'ha presentata il relatore M5s Giuseppe Brescia. Il testo prevede lo ius scholae, il riconoscimento della cittadinanza ai minori stranieri legato a un percorso scolastico. «Nel testo proposto non c'è lo ius soli», premette il deputato. «La proposta punta a introdurre in maniera puntuale una nuova fattispecie orientata al principio dello ius scholae, con una scelta di fiducia non solo negli stranieri che vogliono integrare i loro figli, ma nel lavoro della comunità didattica, nella dedizione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti che insegnano i valori della nostra Costituzione». Si prevede che possa acquisire la cittadinanza italiana «il minore straniero nato in Italia che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale idonei al conseguimento di una qualifica professionale». Quanto allo ius sanguinis, spiega Brescia, «rimetto poi al dibattito in commissione l'opportunità di modificare, sempre in maniera puntuale, le disposizioni in materia di ius sanguinis per i nati all'estero. L'impianto attuale infatti non sembra garantire un vero radicamento sociale con il nostro Paese e anzi incoraggia la ricerca di avi, anche lontani nel tempo, senza la verifica di requisiti culturali, invece giustamente richiesti agli stranieri in Italia. L'obiettivo è compiere un importante passo in avanti nel campo dei diritti, dei doveri e dell'integrazione».
Attacca la Lega: «Questo è uno ius soli mascherato. Il solito cavallo di Troia per allargare le maglie del riconoscimento della cittadinanza italiana. Pd e 5s evitino di ingolfare i lavori della commissione con un provvedimento che non passerà mai. Se non se ne sono ancora accorti, c'è una guerra in Ucraina e il costo stratosferico delle bollette a cui pensare», dice il deputato Igor Iezzi. Per il Pd invece «sarebbe un grande passo in avanti sulla strada dell'integrazione. Confidiamo quindi che le forze politiche operino per sanare la grande ingiustizia che vede privare illogicamente della cittadinanza italiana decine di migliaia di ragazzi per regole anacronistiche e lontane dalla realtà dei fatti».
Molto critica Forza Italia: «Leggi demagogiche sulla cittadinanza non saranno mai approvate - attacca Maurizio Gasparri - Inutile che il Pd si affanni in vani tentativi di portare avanti alla Camera un testo comunque viziato da una impostazione ideologica sulla quale non ci sarà mai alcun accordo».
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