Silvio Berlusconi è tornato protagonista ieri a Napoli, per volere di Amedeo Laboccetta, ex parlamentare Pdl prima e Fi poi, leader di Polo Sud. Al Maschio Angioino, nella storica Sala dei Baroni, ha radunato i big della politica e della cultura in modo trasversale. Nel nome del Cavaliere, naturalmente. Titolo del convegno: «Berlusconi: Leadership, Potere, Popolo», promosso dal movimento politico culturale Polo Sud, presieduto proprio da Laboccetta. Sono intervenuti il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, Antonio Bassolino, Umberto Ranieri, il direttore del Giornale Augusto Minzolini, Claudio Velardi, Giorgio Mulè, Lina Lucci, Stefano Caldoro, Severino Nappi, Alessandro Sansoni, Sergio Rastrelli, Sergio Silvestris. «Resto convinto che il confronto tra avversari faccia bene alla civiltà del dialogo, unico lievito in grado di far crescere la Politica con la "P" maiuscola». E ancora: «La prima grande battaglia è la riforma della giustizia. Il pezzo di Paolo Mieli di oggi (ieri ndr.) e l'intervista di Violante sono segnali positivi». E poi la questione del Sud: «Era fortemente rappresentato nella prima Repubblica, oggi meno. E l'opposizione debole non aiuta». Il prossimo appuntamento al teatro San Carlo a Napoli in settembre.
Ma è Berlusconi il collante della giornata. E proprio dagli esponenti di sinistra arrivano tributi pubblici. Bassolino, ex sindaco di Napoli ammette: «Con lui ho sempre avuto un rapporto splendido». E rievoca quando, proprio nella sua Napoli, il Cavaliere ricevette il primo avviso di garanzia, tramite Corsera. Anche l'attuale primo cittadino Gaetano Manfredi, ex ministro del govenro Conte II, ne parla un gran bene. E che dire di Claudio Velardi, esponente di punta del Pci, poi Pds, poi Ds, vicinissimo a D'Alema. Velardi ne riconosce la statura di statista e rievoca un gustoso aneddoto. «Io avevo gli uffici a palazzo Grazioli e spesso incrociavo il Cavaliere. E lui a prendermi in giro...Lei si contorna sempre di belle donne.... Al che un giorno lo invito nel mio ufficio. E Berlusconi: Con grande piacere....
Rimase un po' male quando vide che avevo appeso un quadro raffigurante Lenin. Preferisco le belle donne, scherzò». E Laboccetta: «E io raccontai in un libro lo sventato colpo di Stato che il signor Fini organizzò per conto di Napolitano...». Il Cavaliere rivive nella «sua» Napoli.
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