Dopo il flop di Aboubakar Soumahoro e la candidatura di Mimmo Lucano, ecco il ritorno di Ignazio Marino.
L'Alleanza Verdi-Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, ora, ricicla l'ex sindaco di Roma candidandolo alle prossime elezioni europee come capolista nella circoscrizione del Centro-Italia. Il «marziano», che nel 2015 era stato silurato proprio dai consiglieri della sua stessa maggioranza di centrosinistra, nell'immaginario collettivo dei romani resta famoso ancora oggi per i continui viaggi negli Stati Uniti, per le polemiche sugli scontrini e sulle multe prese con la sua panda rossa. «Non la venderò mai e in caso la metterò all'asta perché credo abbia acquisito un certo valore. Anche ieri sono andato in università con la Panda rossa», ha rivendicato con un certo orgoglio l'ex sindaco di Roma rispondendo a una domanda del Giornale.
All'epoca, persino l'attuale segretario di Sinistra Italiana, in quanto esponente di Sel, chiedeva le dimissioni di Marino e sui social scriveva: «Se non arriveranno, presenteremo una mozione di sfiducia in Consiglio Comunale». Fratoianni, oggi, rivela di essersi successivamente chiarito con Marino e precisa: «Alcuni andarono dal notaio dice riferendosi al comportamento dei consiglieri romani del Pd -, altri no. Capita di fare degli errori, ma bisogna saperli ammettere». «I'll be back», dice Marino a margine della conferenza stampa citando il film di Arnold Schwarzenegger, Terminator. Nel corso del suo intervento, invece, il chirurgo genovese ha detto di non sentirsi «né marziano né Montecristo», ossia di non aver alcun senso di rivincita personale. Inizialmente si era ventilata l'ipotesi di una sua candidatura nella lista di Michele Santoro, ma «alla fine - ha spiegato Marino - ho fatto questa scelta per far sentire meglio e più forte la voce pacifista, ambientalista e di attenzione alla persona».
Peccato che, proprio nelle fasi iniziali del suo discorso sia incappato in una piccola gaffe.
«Quando tornai negli Stati Uniti a fare il mio mestiere di chirurgo feci promettere a una mia amica, che è una suora, che se mi fosse di nuovo venuto in mente di candidarmi a qualunque elezione di comprarsi una pistola di calibro piccolo e di spararmi nel polpaccio», ha esordito l'ex sindaco della Capitale prima di incentrare tutto il suo intervento su temi come l'ecologismo, la sanità, l'immigrazione ma soprattutto il pacifismo e il disarmo. E non solo. Marino ha anche precisato: «Essendo chirurgo so che se uno che non usa la pistola ti spara nella coscia ti può fare dei danni grossi, invece se ti spara nel polpaccio ti fa solo tanto male».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.