"La sinistra strumentalizza il clima"

Il responsabile Ambiente: "Sbagliato bocciare nucleare e gas naturale"

"La sinistra strumentalizza il clima"

Ecologia e temi ambientali? Non siano politicamente orientati. Parola di Nicola Procaccini, europarlamentare e responsabile Ambiente di FdI. Che dice la sua nel dibattito seguito al crollo del seracco dalla Marmolada. «Quanto è accaduto merita un approfondimento, possibilmente al riparo dalle emozioni che una tragedia come questa suscita, ma che rischiano di compromettere il giusto equilibrio nel ragionare sulle cause del riscaldamento globale e su ciò che la Ue e il resto del mondo devono fare per contrastare il fenomeno».

Quindi FdI non pensa che il climate change sia un complotto dei catastrofisti: per i tanti che ieri hanno attaccato la Meloni proprio su questo punto sembra già una notizia

«Nessuno nega il riscaldamento globale, è scientificamente provato, come è provato che ci sono state nei millenni glaciazioni e anche ere più calde dell'attuale, quando l'umanità era incapace di emettere anidride carbonica. Non c'è dubbio che l'attività umana abbia un peso in termini di riscaldamento globale. Ma è giusto anche affermare che non è scientificamente stabilito quanto la mano dell'uomo incida sui cambiamenti climatici».

Quindi che si fa?

«Quindi è sacrosanto che la Ue si ponga, per esempio, il problema dei motori a benzina, o della transizione verso fonti energetiche rinnovabili. Ma nel farlo servirebbe equilibrio, e non c'è».

Forse non c'è equilibrio perché, come dicono i «rivoluzionari climatici», «non c'è più tempo»?

«Il climate change è sfruttato soprattutto dalla sinistra che, orfana di un'ideologia sconfitta, tenta di riciclarsi in un'altra ideologia che manifesta lo stesso odio per la libertà e per l'economia della precedente e che in nome della salute del pianeta rischia di mandare contro un muro l'intera civiltà. Ma è giustissimo porsi il problema. Però, se il riscaldamento è globale, sia globale anche la risposta. La Ue è responsabile dell'8% di emissioni di CO2, che senso ha ridurle se non seguono la stessa strada Cina, India, Usa e Russia? Non porterebbe a nulla se non a un danno per imprese e cittadini europei. Domani (oggi, ndr) qui al Parlamento europeo si vota sulla tassonomia europea, l'elenco delle fonti energetiche considerate sostenibili nella transizione verso le rinnovabili. Gli ambientalisti rossi e verdi voteranno contro il gas naturale e il nucleare, anche se il secondo non produce emissioni e il primo è la fonte fossile che produce meno anidride carbonica. Insomma, per le sinistre la Marmolada diventa la giustificazione di una follia ideologica come l'esclusione del gas e del nucleare. C'è un'evidente strumentalizzazione politica, riassunta dalla presidente del gruppo socialista, di cui fa parte il Pd, Garcia Perez, al momento del voto sul pacchetto clima, qualche giorno fa: Vogliamo una transizione verde dal cuore rosso».

La vostra ricetta qual è?

«Il disastro della Marmolada sia il punto di partenza per una riflessione seria, non emotiva e non politicizzata, su quello che possiamo fare, globalmente, per contenere il riscaldamento globale, senza buttare via il bambino con l'acqua sporca. Contrastando la deforestazione, desalinizzando l'acqua marina, investendo in tecnologie.

Ed evitando di legarci a dipendenze ammantate di ambientalismo ma pericolosissime, come quelle con il regime cinese, che sta dominando il business della transizione energetica, sia in termini di prodotti finali che in termini di materie prime per produrli. Tutto grazie all'energia prodotta da centrali a carbone».

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