La prima buona notizia è arrivata: Soukaina El Basri, 30 anni, modella e influencer biellese di origini marocchine nota sul Web come Siu, si è risvegliata dal coma farmacologico ed è cosciente. Per la seconda, invece, c'è ancora attesa: sentire la sua versione dei fatti e capire come e perché sia finita in ospedale in fin di vita con una profonda ferita al petto. Sta meglio la giovane, ma resta ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Novara mentre, in attesa che venga ascoltata, il marito rimane in carcere perché accusato di tentato omicidio aggravato. E proprio la testimonianza di Siu farà chiarezza sulla sua posizione che da subito è sembrata complicata, anche dall'accusa di aver violato i sigilli dell'abitazione per alterare le prove.
A breve dovrebbe tenersi in carcere l'udienza di convalida del fermo a carico di Jonathan Maldonato, accusato del tentato omicidio della moglie e che per il momento non ha ammesso alcuna responsabilità. La misura cautelare è stata decisa dalla procuratrice Teresa Angela Camelio per «il concreto pericolo di fuga dell'uomo», che a parere dei magistrati avrebbe fornito versioni contraddittorie di quanto accaduto giovedì scorso nella villetta di Chiavazza. L'uomo ha raccontato di un incidente domestico, tesi che sarebbe stata confermata dalla donna prima di perdere i sensi ma la Procura ha altre idee. Nelle 25 pagine del decreto di fermo infatti ci sono diverse elementi accusatori, tra cui un cappotto spostato che si trovava su una sedia il 18 maggio, quando la casa dei due coniugi è stata posta sotto sequestro, e che due giorni dopo è stato trovato invece sopra il tavolo della cucina. L'ipotesi della procura è che Maldonato abbia usato un mazzo di chiavi nascosto per manomettere i sigilli e inquinare le prove e le foto del cappotto spostato lo metterebbero ulteriormente nei guai. A pesare sull'uomo anche una precedente denuncia presentata dalla donna, per maltrattamenti subiti nel maggio del 2023, con la querela venne successivamente rimessa dalla stessa vittima.
L'uomo tra l'altro avrebbe cambiato versione rispetto a quanto raccontato agli inquirenti subito dopo l'accaduto. In un primo momento aveva sostenuto la tesi di un incidente domestico, con la ragazza che avrebbe urtato violentemente lo spigolo di un mobile. In un secondo tempo ha raccontato invece che la compagna era depressa e avrebbe voluto suicidarsi. Lui l'avrebbe trovata pronta a farlo e l'avrebbe disarmata da un oggetto che aveva tra le mani ma che non è stato in grado di identificare. «Aveva paura di finire in psichiatria, per questo mi ha chiesto di raccontare la versione dello spigolo», ha raccontato agli inquirenti, spiegando di averla assecondata al punto da arrivare ad appoggiare la mano sporca di sangue sul mobile. Ma la tesi secondo cui Siu fosse depressa è stata smentita dagli amici della donna, con una testimone che invece ha raccontato della sua volontà di porre fine al matrimonio e delle continue pressioni ricevute dal marito per cambiare idea.
Secondo quanto ricostruito, l'arma che ha quasi ucciso la modella sarebbe un cacciavite.
Ecco perché la testimonianza di Siu, per cui gli inquirenti stanno valutando con attenzione tempi e modi viste le sue condizioni, sarà decisiva per capire davvero cosa sia successo quel giorno. Anche se adesso, quel che conta è che la donna sia salva.
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