
Gedda torna a essere l'ombelico del mondo diplomatico. Lunedì nella città saudita il doppio vertice Usa-Ucraina e Usa-Russia potrebbe delineare il futuro e le condizioni per la fine del conflitto. Kiev è carica di aspettative, che in parte potrebbero essere irrealistiche. Secondo Zelensky, il summit tra le due delegazioni si concentrerà sulla discussione degli aspetti tecnici del cessate il fuoco parziale, tra cui le infrastrutture, l'energia e la sicurezza della navigazione. In videocollegamento con la riunione del Consiglio europeo, il presidente ucraino ha invitato i partner ad aumentare ulteriormente il sostegno all'Ucraina, a investire nella produzione di armi nazionali, a mantenere le sanzioni contro la Russia e a fare sforzi per sbloccare il processo negoziale sull'adesione di Kiev all'Ue. Parole che dimostrano quanto Zelensky sia piuttosto scettico sulla fine del conflitto, tant'è che sottolinea una comprovata abilità di Mosca «nell'infrangere le sue promesse». Tuttavia ha confermato di considerare produttiva la conservazione con il presidente Usa Trump e ribadito che i negoziati continueranno con l'obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco completo. Sul tavolo, l'accordo sulle terre rare, citato proprio ieri dalla Casa Bianca: «Molto presto firmeremo un accordo sulle terre rare con l'Ucraina, che ha un valore enorme. Stiamo andando bene con Kiev e Mosca».
Si parla di pace e di negoziati mentre l'esercito della Federazione e le forze armate ucraine continuano a combattere nelle regioni di Kursk e Sumy. Inoltre, anche ieri le parti hanno condotto intense operazioni a Toretsk e nell'area di Pokrovsk, nel Donetsk, con scontri piuttosto cruenti nelle regioni di Zaporizhzhia e Belgorod. Non è ancora chiaro quando inizierà a funzionare lo stop reciproco degli attacchi al settore energetico, nonché quali strutture verranno considerate inviolabili. Ieri l'Ucraina ha colpito con droni la base aerea militare russa di Engels (Saratov), mentre i russi hanno danneggiato un quartiere residenziale a Kropyvnytskyi (14 feriti) e sarebbero i responsabili dell'esplosione di un'autobomba a Rivne: un morto e quattro feriti.
Al netto delle battaglie di campo in corso, difficilmente i tavoli negoziali serviranno a spazzare via quello che per Mosca è un dogma: si può discutere su tutto, non su Donbass, Zaporizhzhia e Crimea che «appartengono» e continueranno ad appartenere alla Russia. Su questo aspetto Putin è stato categorico fin dal primo momento, e i suoi negoziatori l'avevano persino fatto mettere nero su bianco (la bozza di Istanbul) nel corso del vertice a palazzo Dolmabahce il 30 marzo 2022, 34 giorni dopo lo scoppio dell'Operazione Speciale. Altro argomento che Kiev vorrebbe venisse affrontato a Gedda riguarda l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Zelensky ci sta provando da tre anni, senza risultati, e ha catechizzato i suoi negoziatori di parlarne ancora.
«È un passo importante - sottolinea - rimanere fuori dall'Alleanza significherebbe fare un altro regalo a Putin». Intanto le fondazioni benefiche ucraine hanno registrato di recente un preoccupante calo nell'attività dei donatori, convinti che la guerra sia alle battute finali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.