"Un solo giorno di referendum? Scelta strana..."

L'ex ministro della Giustizia oggi sindaco: "Il governo non vuole un'affluenza troppo alta"

"Un solo giorno di referendum? Scelta strana..."

Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia, oggi sindaco di Benevento, non ha dubbi sulla necessità di dare maggior tempo agli italiani per esprimere il loro diritto di voto su un tema come quello della giustizia.

Il 12 giugno si voterà in una sola giornata. È d'accordo?

«Per ragioni di correttezza istituzionale e per il mio cursus honorum non ho partecipato personalmente alla sottoscrizione dei referendum. Detto questo, mi sembra improprio e improvvido che non si voti in due giorni. La gente ha il dovere di scegliere e questo mitiga anche il rapporto che è diventato molto antagonistico non solo tra magistratura e politica, ma anche tra magistratura e opinione pubblica. È giusto che si scelga liberamente con grande libertà. I due giorni, secondo me, sono la normalità».

C'è, però, chi sostiene che la normalità in Europa consiste nel votare in un solo giorno. In Italia è diverso?

«Ogni realtà ha una sua diversità. Non è un problema votare in una modalità che è tipica dell'Italia. Come ci sono diverse costituzioni e diversi sistemi di governo così ci sono anche diverse modalità di voto da Paese a Paese».

Un'altra obiezione avanzata è che, votando in un solo giorno, si risparmiano parecchi soldi. Lei cosa ne pensa?

«Un valore come quello della democrazia non può essere ipotecato da una cifra aritmetica. Un valore è un valore».

C'è chi sostiene che, finito lo stato d'emergenza, non ci sono motivi per estendere i tempi del voto. Ma è così?

«Ma perché? Siamo usciti dall'emergenza? Sono usciti solo i virologi dalla tv, ma il virus circola ancora».

Con un giorno solo c'è il rischio che l'affluenza crolli?

«In un solo giorno è ovvio. Crolla su tutto. Alle ultime elezioni suppletive a Roma, per l'elezione di un deputato, ha votato il 10% dei votanti. Immaginiamoci per un referendum».

Quindi, è convinto che sia difficile raggiungere il quorum?

«L'affluenza salirà perché alle amministrative sale sempre. Credo, però, che arriverà al 40-45%. In un giorno solo, il 50% non si supera. Con due giorni, invece, secondo me, la soglia del 50% si supera».

Ma, secondo lei, perché il governo stavolta ha lasciato un solo giorno?

«Questa del governo è una scelta un po' strana. Diciamo che ha dato un colpo al cerchio e una alla botte».

In che senso?

«Il governo fa votare per il referendum il 12 di giugno, quando si tiene anche il primo turno delle amministrative e questo determina un rimbalzo positivo per quanto riguarda la partecipazione. Il fatto di lasciare un solo giorno, però, significa che la percentuale di affluenza non volerà verso picchi altissimi».

Lei andrà a votare?

«Sì, ovviamente».

Sosterrà i quesiti referendari?

«Il voto è segreto. Io ho le mie opinioni, ma le esprimo nel voto».

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