Sono 15 i casi di ceppo inglese identificati finora in Italia

È caccia in tutta Italia ai pazienti colpiti dal virus nella sua nuova variante inglese.

Sono 15 i casi di ceppo inglese identificati finora in Italia

È caccia in tutta Italia ai pazienti colpiti dal virus nella sua nuova variante inglese. In Veneto, Campania, Abruzzo e Lombardia fino a ieri sera erano stati individuati 12 nuovi casi, che si sommano ai due in Puglia e a quello nelle Marche già identificati prima di Natale. Il maggior numero di contagi «inglesi» arrivano dalla Campania. Un gruppo di ricercatori dell'istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli, il Tigem, ha riscontrato - nell'ambito della determinazione genetica di 115 tamponi eseguiti negli ultimi mesi nella regione - la «variante inglese» in sei tamponi effettuati recentemente su altrettanti passeggeri giunti all'aeroporto di Capodichino da Londra. Nei restanti campioni analizzati i ricercatori hanno «mappato» in tutto otto diverse varianti, tutte appartenenti al «tipo B», largamente diffuse in Europa. «D'ora in poi la risposta diagnostica che saremo tenuti a dare a una persona che effettua il tampone non sarà solamente se è presente o no il SARS-CoV-2, ma di quale variante si tratta», dice il professore Andrea Ballabio, direttore del TIGEM e coordinatore del progetto di ricerca sul Covid19 finanziato dalla Regione Campania.

In Lombardia dei due primi casi della variante inglese dà notizia il Policlinico San Matteo di Pavia. Si tratta di due cittadini italiani atterrati a Malpensa il 23 e il 24 dicembre . Due eventi tra loro indipendenti e in nessun modo relativi a un focolaio. «Da marzo ad oggi il nostro laboratorio ha analizzato, mediante sequenziamento, oltre 550 ceppi virali e questi sono i primi casi di variante inglese identificati», dice Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo.

Sono tre i soggetti rientrati dal Regno Unito, due donne e un uomo, positivi al Covid e con la «variante inglese». I tre pazienti, due di Treviso e uno di Vicenza, non sono collegati tra loro e stanno bene. Due hanno meno di 40 anni. L'ultimo è segnalato a Chieti, in Abruzzo.

E dal Piemonte arriva la notizia che i test diagnostici, sia molecolari sia antigenici rapidi, utilizzati nella regione, sono in grado di identificare le varianti del coronavirus, secondo

quanto richiesto dalla nota dell'Istituto superiore di sanità. Tecnicamente la variante è caratterizzata da mutazioni multiple della proteina S (Spike), oltre che dalla presenza di altre mutazioni in altre regioni del virus.

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