"Sono di sinistra fin da bambino. Speranza? È stato mal consigliato..."

Il microbiologo candidato Pd: "Se sarò eletto aiuterò la ricerca"

"Sono di sinistra fin da bambino. Speranza? È stato mal consigliato..."

Professor Andrea Crisanti, lei sarà capolista nella circoscrizione Europa per il Partito Democratico. Ma con Roberto Speranza è stato in disaccordo per esempio sull'uso delle mascherine. Ora è nella stessa coalizione.

«Con il ministro Speranza non ho mai polemizzato. Penso che sia stato a volte mal consigliato da tecnici scelti prima del suo arrivo, fondamentalmente sulla base di appartenenza politiche e lottizzazioni».

Però è un ministro politico. Vuole seguire la stessa strada?

«Innanzitutto vorrei vincere il collegio. E ottenere le preferenze sufficienti per essere eletto. Gli italiani si sono stufati dei tecnici catapultati dall'alto. Bisogna che anche un esperto ci metta la faccia prima di sedersi su una poltrona come quella della Sanità e si faccia eleggere per le proprie idee direttamente dagli italiani».

Perché candidarsi con la sinistra?

«Sono legato ai miei sogni di bambino. E seguivo la Fgci quando era segretario nazionale Enrico Berlinguer».

E qual è il suo impegno da candidato?

«Ci sono tantissime cose da fare sul livello di rappresentanza degli italiani residenti all'estero che sono attualmente trattati da cittadini di serie B: servono 10 italiani per fare un voto. Un assurdità che va modificata. Poi ovviamente vorrei dare un contributo alla ricerca scientifica e all'agenda di politica sanitaria ispirandomi all'efficienza di Paesi vicini come Svizzera, Germania, Inghilterra».

Se verrà eletto si metterà in aspettativa?

«Ovviamente onorerò l'impegno con gli italiani. Quanto all'insegnamento, credo che il successo di un docente universitario si misura nel momento in cui le cose funzionano anche in sua assenza».

Non ha paura di rimanere senza lavoro quando finirà l'incarico politico?

«Non avrei problemi, posso andare all'estero quando voglio, in Inghilterra, negli Stati Uniti».

Ci dica la sua sul futuro del Covid.

«Attualmente sono state infettate decine di milioni di persone. Che quindi sono protette. In futuro non si sa. Si deciderà al momento sulla base delle nuove varianti che si presenteranno».

Sembra però che il virus si stia indebolendo.

«I virus obbediscono a una sola legge, quella della riproduzione, e questo non necessariamente è accoppiato alla virulenza. Ma nessuna traiettoria si può predire, purtroppo è legata al caso».

Si comincia a parlare ancora di mascherine a scuola.

«A scuola ribadisco che non c'è ragione di tenerle, certo se dovessero presentarsi varianti più pericolose le cose potrebbero cambiare».

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