Spara al figlio, tenta il suicidio. È l'esecutore del delitto Gucci

L'aggressione al culmine di una lite familiare in giardino. Ceraulo ha scontato 28 anni e 11 mesi. Ora è in fin di vita

Spara al figlio, tenta il suicidio. È l'esecutore del delitto Gucci
00:00 00:00

È il killer di Maurizio Gucci l'uomo che ieri ha cercato di uccidere il figlio nel Pisano, sparandogli al volto al culmine di una lite familiare, prima di tentare di togliersi la vita. Benedetto Ceraulo, 63 anni, di Caltanissetta, tornato in libertà dopo aver scontato la condanna a 28 anni e 11 mesi per l'omicidio dell'imprenditore fiorentino erede della maison avvenuto 30 anni fa a Milano su commissione dell'ex moglie della vittima, Patrizia Reggiani, si era trasferito da un paio d'anni in una casa di campagna presa in affitto a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa. Viveva da solo.

È qui che ha sparato con una pistola di piccolo calibro al figlio Gaetano, di 37 anni, che era andato a trovarlo per le vacanze di Pasqua. I due avevano trascorso alcuni giorni insieme, poi ieri mattina durante un'accesa discussione scoppiata nel giardino di casa per motivi familiari, Cerauolo ha impugnato l'arma e ha sparato diversi colpi, uno dei quali ha colpito il 37enne di striscio al volto. L'uomo è comunque riuscito a fuggire con la propria auto. Ferito e sanguinante, ha raggiunto un bar nei dintorni per chiedere aiuto e chiamare i soccorsi. Nel frattempo il padre - rimasto solo in casa - ha tentato il suicidio. Portato in elisoccorso all'ospedale Cisanello di Pisa è in fin di vita. Il 37enne, invece, ricoverato al Lotti di Pontedera, se la caverà. Le sue condizioni non sono gravi.

All'epoca del delitto Gucci, ucciso a Milano il 27 marzo del 1995, Cerauolo era un ristoratore. Aveva accumulato molti debiti, così quando viene assoldato da Giuseppina Auriemma, l'amica cartomante dell'ex moglie della vittima, non si tira indietro. È accusato di essere lui il sicario che sparò all'imprenditore della moda davanti al portone di uno degli uffici della casa di moda, in via Palestro, anche se si è sempre dichiarato innocente. Per eliminare Gucci la Reggiani aveva pagato una cifra pari a 600 milioni delle vecchie lire. Nel processo l'ex moglie della vittima e Ceraulo non ammetteranno mai il loro coinvolgimento nell'omicidio. Quest'ultimo nel 1998 viene condannato in primo grado all'ergastolo con l'accusa di essere l'esecutore materiale del delitto, stessa pena per Orazio Cicala, che guidava l'auto usata per l'omicidio. Per la Reggiani, la mandante, la pena sarà invece di 29 anni di reclusione. L'Auriemma, riconosciuta come intermediaria, viene condannata a 25 anni per concorso in omicidio. In appello le condanne subiscono una riduzione e Ceraulo si salva dal carcere a vita. La Cassazione conferma la condanna a 28 anni, 11 mesi e 20 giorni, che il killer sconta finché nel 2017 gli viene concessa la semilibertà e comincia a lavorare a un progetto di reinserimento a Gorgona, l'isola-carcere dell'arcipelago toscano dove i detenuti producono vino per una nota azienda.

Proprio ora, che aveva da poco finito di scontare la condanna per un delitto che sconvolse il mondo della moda, il nome di Ceraulo torna alla ribalta con un fatto di cronaca che lo vede protagonista di un'aggressione ai danni del figlio. Un'altra violenza il cui peso non è riuscito a sopportare, tanto da cercare di togliersi la vita.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica