Prima hanno incenerito Merat Abu Merad, uno dei capi dell'unità di deltaplani a motore che ha messo a segno l'uccisione di 270 israeliani trucidati mentre partecipavano ad un rave nel deserto del Negev. Subito dopo, e sempre nella notte di venerdì, le bombe dell'aviazione israeliana hanno eliminato il 37enne Ali Qadi comandante di una compagnia di Al Nukhba, l'unità dell'ala militare di Hamas che riunisce i commandos navali. Per Ronen Bar, 57enne capo dello Shin Bet, i servizi segreti interni d'Israele, trovare e togliere di mezzo i terroristi di Hamas non è solo un dovere, ma un motivo di riscatto personale. Spetta a lui sanare la tragica beffa di sabato 7 ottobre costata la vita a oltre 1300 israeliani.
Per riuscirci gli uomini della sua organizzazione stanno analizzando fotogramma dopo fotogramma centinaia di video diffusi da Hamas o ripresi dalle telecamere di sorveglianza. Sulla base di quelle immagini procedono al riconoscimento digitale dei terroristi. Una volta identificati i responsabili vengono cercati mettendo insieme le informazioni trasmesse dagli informatori presenti nella Striscia, le immagini fornite dai droni in volo costante sopra Gaza e le informazioni ricavate dalle intercettazioni di telefoni radio e messaggi internet. Venerdì notte, non appena lo Shin Bet ha confermato le coordinate, l'aviazione ha messo a segno la duplice operazione.
L'obbiettivo militarmente più significativo è sicuramente Merad Abu Merad. Conosciuto come il capo delle forze aeree di Hamas a Gaza Merad ha non solo pianificato l'operazione nel Negev, ma anche contribuito, con l'aiuto di istruttori iraniani e del partito di Dio libanese, allo sviluppo di un'autentica flotta di deltaplani a motore. Una strategia sviluppata studiando l'operazione dei due terroristi palestinesi che - nel novembre 1987 - penetrarono in una base militare del Nord di Israele dopo essersi lanciati dalle alture del Libano. Abu Merad e gli altri capi dell'unità aerea hanno però migliorato portata e manovrabilità dei deltaplani aggiungendovi le strutture con i motori ed elica. Un'aggiunta essenziale per levarsi in volo da un terreno piatto come quello di Gaza e, al tempo stesso, incrementare manovrabilità e portata dei loro mezzi. Il 37enne Ali Qadi, eliminato poche ore dopo Abu Merad, sarebbe invece - secondo lo Shin Bet - tra i protagonisti dei massacri di israeliani sorpresi e uccisi all'interno di vari kibbutz.
L'importanza dell'eliminazione di Ali Qadi è legata anche ai precedenti del terrorista. Nel 2005 il comandante di Al Nukhba partecipò al brutale assassinio di Sasson Nuriel, un commerciante israeliano rapito alle porte di Gerusalemme ed ammazzato con una tecnica che, già allora, ricordò molto quelle di Al Qaida. Prima di venir brutalmente sgozzato Nuriel venne filmato davanti ad una bandiera di Hamas e costretto a recitare un appello in cui chiedeva la liberazione dei militanti dell'organizzazione islamista detenuti nelle prigioni israeliane.
Arrestato assieme a vari complici Ali Qadi ebbe la fortuna di ritrovarsi inserito nel gruppo di 1026 militanti di Hamas scarcerati nel 2011 in cambio della liberazione di Gilad Shalit, il soldato israeliano rapito cinque anni prima intorno alla Striscia di Gaza. Già allora, però, era considerato un morto che cammina.
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