Sport, l'Italia fuori dal G10 delle nazioni più vincenti

Un sito americano pesa i Paesi per i trionfi in tutte le specialità. Nel 2014 primi gli Usa e la Russia, nel 2015 in testa la Francia

Sport, l'Italia fuori dal G10 delle nazioni più vincenti

Misurare scientificamente il valore sportivo di un popolo è sempre stato complicato. Ci vuole uno che si prenda la briga di registrare i risultati di tutti, ma proprio tutti gli avvenimenti sportivi in atto nei cinque continenti e di convertirli in una classifica a punti. Sembra facile, anche perché entrano in gioco molti quozienti. Il problema è che per globalizzare l'universo sport e dargli una graduatoria per nazioni le Olimpiadi e il suo ufficioso medagliere non bastano. Mancano troppe discipline: mancano gli sport motoristici, manca il rugby, manca il calcio a cinque (nel quale peraltro siamo campioni d'Europa). C'è il judo ma manca il karate. Manca troppa roba, insomma.

Ci voleva un' équipe di impallinati americani, meno legati a una visione campanilistica dello sport che prevale in Italia capace di aggiornare in tempo reale risultati e classifica. Classifica che, diciamolo subito, vede ad aprile l'Italia nella top ten del 2015, classifica però nella quale è sovradimensionata l'importanza degli sport invernali (e infatti la Norvegia è terza e l'Austria sesta). Quando però si tiene conto dell'ultimo anno intero, il 2014, scivoliamo al 12° posto. Calcio a cinque, scherma, tiro a volo, Nibali, il volley e le ragazze della ginnastica ritmica ci tengono a galla.

Un gioco, ma fino a un certo punto. Questa classifica, infatti, per certi versi è molto più importante del medagliere olimpico, in cui un oro risicato nel badminton vale più di venti argenti nell'atletica. Insopportabile. No, nel sito «Greatest Sporting Nation» regna la giusta scienza. Niente di ufficiale, per carità, ma comunque un interessante indicatore per scovare pregi e difetti di ogni nazione in base alle specialità sportive. In questi numeri c'è il primato neanche troppo sorprendente della Francia (specie di nuova Spagna) che grazie a nuoto, atletica, basket e al recente titolo mondiale nella Pallamano, riesce con 116 punti a scalzare dalla vetta gli Stati Uniti fermi a 995. Usa che alla lunga però non dovrebbero avere problemi a primeggiare come al solito (Nel 2014 finì con gli Americani davanti a Russia, Germani, Cina e Francia).

Tra le curiosità ci sono il dodicesimo posto (al momento) della Spagna, che dopo un'epoca di trionfi a raffica nel calcio, nel motociclismo, nel ciclismo, nel tennis, sta vivendo una fase anticiclica, con Nadal che ha perso il primato e la Spagna che si è fatta eliminare al primo turno nell'ultimo mondiale brasiliano. Addio alle furie rosse e vincenti, ora sono una normale nazione che ogni tanto perde. Che centri qualcosa il doping?

Quanto al regolamento, tra quozienti, percentuali e statistiche (se non fosse per il sollevamento pesi e la boxe dilettantistica il Kazakistan non sarebbe nei cinquanta) ci vorrebbero due pagine di giornale per spiegarlo. Diciamo però che con 53.144 punti a disposizione in tornei di 57 sport del 2014 hanno partecipato 106 nazioni. In totale 1003 avvenimenti coperti da diretta televisiva. Ma c'è una speciale classifica che intriga ancora di più. Ed è forse lì che si misura realmente il valore sportivo di un popolo, anche a prescindere dal risultato in sé. Si chiama «Capita Cup», vince il Paese che fa più punti in base alla popolazione complessiva. In questa tabella noi italiani (siamo quasi sessanta milioni) ci comportiamo maluccio: negli ultimi due anni hanno trionfato Slovenia e Norvegia. Grazie ai velocisti Trinidad e la Giamaica riescono sempre a piazzarsi nei primi tre. Noi neanche nella top 20.

Torniamo a noi. Come finira? Ottavi nel 2012, settimi l'anno dopo, l'Italia l'anno scorso è come detto finita dodicesima. Speriamo di tornare nel G10 dello sport.

Ultimo di questa divertentissima classifica (per starci bisogna perlomeno piazzarsi in qualcosa) è il Perù, preceduto da Polinesia Francese, Portorico, Venezuela, Lussemburgo e Cipro. San Marino, ottantaseisimo, li guarda dall'alto. Meglio di niente.

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